La vita quotidiana durante il Rinascimento quattordicesimo,quindicesimo,sedicesimo secolo
Riconversione: (In economia) Riorganizzazione degli orientamenti, degli apparati, dei processi produttivi, che determina una radicale trasformazione
Riconversione: (In economia) Riorganizzazione degli orientamenti, degli apparati, dei processi produttivi, che determina una radicale trasformazione di questi. |
La
famiglia
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La
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Ambiente
domestico
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Dalla fine del sec. XIV alla seconda metà del XVI, si ha
in Italia una grande fioritura della vita culturale e delle manifestazioni
artistico-letterarie, che ha preso nella storia il nome di Rinascimento.
Il termine, usato per la prima volta dal Vasari, indica l'idea di
trovarsi all'inizio di una nuova epoca di rigenerazione dell'umanità.
In politica si afferma l'onnipotenza della monarchia, in netto contrasto
con il precedente feudalesimo e con le successive forme di sovranità
popolare (comuni; signorie). Nella storia socio-economica predomina
la figura del mercante, nel quadro di un equilibrio economico tra
città e campagna e di tensioni sociali essenzialmente agrarie.
Se il Rinascimento, con i caratteri ora accennati, è, nell'accezione
generale del termine, un fenomeno europeo, le sue radici sono indiscutibilmente
italiane e più precisamente fiorentine. E' infatti nel primo
Umanesimo fiorentino, che si afferma il primato della vita attiva
su quella contemplativa e si nega al dotto il diritto alla solitudine,
imponendogli, al contrario, di vivere e operare nella società.
Importanza culturale
La ricchezza concentrata, più che la ricchezza diffusa, protessero
le arti, le lettere e la musica. Letterati e artisti si misero alla
ricerca di patroni, e al carattere cittadino della prima educazione
umanistica, si contrappose la nuova figura del cortigiano.
Tale ripiegamento umanistico della cultura, le diede però
una nuova capacità di espansione europea.
Intorno alla Chiesa gravitavano anche i maggiori scrittori del Rinascimento:
l'Ariosto, che godeva di benefici ecclesiastici e sperava nei favori
di papa Leone X; il Machiavelli, che sognava un principato laico
fondato sul prestigio del papato mediceo, e il Guicciardini, che,
pur non condividendo la tirannia degli "scellerati preti",
servì per un ventennio i pontefici. L'incontro degli intellettuali
con la Chiesa, nel Rinascimento, era dovuto a due ragioni fondamentali:
anzitutto, al desiderio, da parte di scrittori e artisti, di sfuggire
all'isolamento provinciale e municipale cercando riparo nella corte
di Roma, cioè nel più solido principato italiano;
e poi, alla politica della Chiesa nei confronti degli intellettuali.
Leone X, infatti, identificò il proprio sogno di grandezza
con il sogno di grandezza del Rinascimento.
Ma, già con il sacco di Roma del 1527 e, più tardi,
con il pontificato di Paolo III Farnese, il processo di integrazione
laica nelle strutture ecclesiastiche si bloccò definitivamente
ed il nuovo assetto territoriale, frutto dall'egemonia spagnola,
riportò i letterati alle corti. Esempio illustre di questo
parallelo tra arte e potere è il Tasso.
Sempre più vincolato con il potere, l'intellettuale italiano
rinunciò alla sua totale autonomia e con tale sconfitta si
concluse la grande vicenda spirituale dell'Umanesimo e del Rinascimento
italiano.
Sul finire del sec. XV il divario tra la cultura umanistica italiana
e la cultura europea si avvia ad essere colmato: la discesa, nel
settembre 1494, di Carlo VIII in Italia, segna l'inizio di un ben
più traumatico contrasto tra la centralità dell'Italia,
dal punto di vista artistico-culturale, e la crescente marginalità
politico-economica che la confinerà alla periferia dell'Europa
moderna. L'Italia resta infatti esclusa da alcuni eventi determinanti
come le grandi scoperte geografiche, la Riforma e gli inizi della
scienza fisica moderna.
Se il feudalesimo fu disintegrato politicamente dall'assolutismo
dei sovrani, non fu però bloccato il processo di riconversione
feudale e fondiaria del capitale: la ricchezza si concentrò
nelle mani di pochi privilegiati, provocando una diminuzione del
reddito pro capite, con la conseguente formazione di sacche di povertà
urbana e rurale.
Kohler, C. 1963 A History of Costume, New york, Dover Publications, Inc
Larivaille, P. 1995 La vita quotidiana in Italia ai tempi
di Machiavelli, BUR