La vita quotidiana durante il Rinascimento (XIV - XVI sec.)
cultura
10 Ottobre 2009 amministratore

La vita quotidiana durante il Rinascimento (XIV - XVI sec.)

Abbigliamento femminile Il fatto che nel Rinascimento le donne iniziarono ad acquisire una posizione sociale più importante, si manifestò anche nell'abbigliamento, che iniziò a differenziarsi

Abbigliamento femminile

Il fatto che nel Rinascimento le donne iniziarono ad acquisire una posizione sociale più importante, si manifestò anche nell'abbigliamento, che iniziò a differenziarsi maggiormente da quello maschile. Per questo periodo, si può parlare di una vera e propria rivoluzione estetica; le donne acquistarono un linguaggio espressivo del tutto nuovo, che si manifestò nell'abbigliamento, nella cura del corpo e nel comportamento.

"Ritratto di Gentildonna in veste di Lucrezia" di Lorenzo Lotto, 1533

Tra la fine del Medioevo e l'inizio dell'età moderna, i canoni della bellezza femminile cambiarono radicalmente. Se prima del Rinascimento l'ideale del corpo femminile era stato quello della donna pallida, magra e con il seno piccolo, con l'aumento del divario economico tra classi ricche e classi povere, le dame a manifestarono la propria superiorità di status (Posizione di un individuo in una struttura sociale), anche attraverso il loro fisico. Si passò quindi ad un'ideale di donna grassoccia, con i fianchi larghi ed il seno procace, che si distinguesse nettamente dalle emaciate e denutrite donne delle classi subalterne. Questo cambiamento fu dovuto anche ad un miglioramento delle abitudini alimentari dei ricchi.

Giovane dama rinascimentale con abito finemente lavorato

Le vesti, lunghe e voluminose, misero in evidenza la vita, stretta dal busto, e scoprirono il seno, nelle ampie scollature. Il petto, incipriato ed imbellettato, divenne, con la sua abbondanza, un indice preciso di delicatezza e "morbidezza", qualità fondamentali di una dama.

L'ampiezza delle scollature variava comunque a seconda dell'età della dama.

Le stoffe si arricchirono notevolmente, comparvero sete e velluti molto spessi, a volte intarsiati con oro o argento. Poiché molto pesanti, queste stoffe erano tagliate in modo da non interferire troppo con la libertà dei movimenti delle dame.

Le maniche persero molta della loro ampiezza, divenendo più aderenti, ma anche più lunghe, tanto che a volte venivano ripiegate all'indietro. Il polsino arrivava fino alla punta delle dita, dalla parte del dorso della mano, e sotto invece si apriva a "V" a partire dal polso, in modo da lasciare liberi i palmi delle mani.

Lo strascico dei vestiti rimase solo nelle grandi occasioni cerimoniali, in cui era sorretto dalle damigelle.

I vestiti erano spesso composti da due lembi, uno dietro ed uno davanti. La parte anteriore del vestito era composta da due strisce di stoffa che si riunivano all'altezza del costato, e sopra erano tenute insieme da nastrini abbottonati. Anche lateralmente le due metà del vestito erano unite da laccetti, che lasciavano intravedere la biancheria candida delle signore.

Giovane dama in abito da casa

Le dame ricche evidenziavano, infatti, il loro distaccamento dalla plebe anche attraverso la pulizia ed il candore della loro biancheria. Questa traspariva nelle scollature, nelle gonne e nelle attaccature delle maniche di alcuni vestiti, nei quali i bottoncini che tenevano le maniche unite al corpo del vestito, lasciavano degli spazi tali da intravedere il candore delle camicette.

I vestiti, così stretti intorno al busto, e ampi fino ai piedi, erano cuciti in modo da formare molte pieghe longitudinali, che rendevano il vestito morbido e comodo.

 

 

 

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