IL CINEMA ITALIANO - IL NEOREALISMO ROSA
Il neorealismo, che fu lo specchio di una realtà eccezionale (quella del italiana del dopoguerra), andò man mano perdendo vigore
L'influsso di questo movimento diede comunque origine ad una serie di film che ha come protagoniste quelle che negli anni seguenti sarebbero diventate le "grandi" attrici del cinema italiano.
A lanciarle fu un concorso di bellezza: Miss Italia 1947, da allora entrarono a far parte dell'immaginario collettivo nostrano e d'oltralpe, grazie alla fama conquistata con il cinema.
Lucia Bosè, Gianna Maria Canale, Gina Lollobrigida, Eleonora Rossi Drago e poi ancora Silvana Mangano, Sofia Loren, Silvana Pampanini dettero vita ad un divismo "casereccio", lontano da quello di marca Hollywoodiana, animato da formose ragazze, la maggioranza di origine popolare, del tutto digiune di recitazione.
A partire dai primi anni Cinquanta, non erano più Rossellini, De Sica, Visconti a fare da ambasciatori del nostro cinema: i registi passavano la mano alle "maggiorate fisiche", come le definì De Sica, che s'imposero rendendo la vita difficile alle attrici di professione, relegate nei teatri o, addirittura costrette a emigrare in Francia.
Sempre più impegnate nell'interpretazione di ruoli di rilievo, le belle ragazze impararono a recitare anche con la voce, oltre che con il volto.
Come fecero Claudia Cardinale, Stefania Sandrelli, Sofia Loren, riuscendo ad imporre grazie alla loro bellezza procace e alle loro doti drammatiche, l'immagine della donna italiana, con quel divismo, da ragazza della porta accanto, anche all'estero.