DONNE E ISTITUZIONI
LE STRADE DA PERCORRERE A LIVELLO NAZIONALE E COMUNITARIO L'Italia La sottorappresentanza politica femminile è un dato di fatto.
LE STRADE DA PERCORRERE A LIVELLO NAZIONALE E COMUNITARIO
L'Italia
La sottorappresentanza politica femminile è un dato di fatto.
Le autorità governative italiane hanno riconosciuto questa situazione,
ma non è stato ancora elaborato un programma d'azione, per arginare
il crescente allontanamento delle donne dalla politica.
Se da una parte, infatti, le donne non sono molto presenti nelle istituzioni,
dall'altra, invece, si assiste ad un progressivo disinteresse delle
stesse donne nei confronti della politica e delle sue dinamiche.
Sebbene si tratti di un fenomeno, che s'inserisce nell'attuale crisi
della rappresentanza (vedi paragrafi precedenti),
tuttavia nel caso delle donne è quanto mai indicativo di una
completa sfiducia nei confronti delle modalità, attraverso cui
si accede alle cariche pubbliche.
Per riequilibrare la rappresentanza e dare un nuovo impulso alla partecipazione
politica femminile, occorre innanzi tutto abbandonare lo scetticismo,
che prevale nelle associazioni femminili, nelle organizzazioni femminili
dei partiti e dei sindacati. Insomma le italiane devono destarsi, per
ottenere nuovi spazi, anche in politica.
Poiché la popolazione italiana si presenta ancora molto legata
alla tradizione, prima di adottare dei provvedimenti legislativi, sarebbe
forse più opportuno procedere ad una capillare campagna di sensibilizzazione
nei confronti di tutta la collettività, in tutti i suoi aspetti.
Per costruire una società basata sulle pari opportunità
per l'uomo e la donna, bisognerebbe puntare i riflettori proprio sull'uomo
e la donna. Partire da questi due nuclei distinti ed indissolubili,
per un futuro di sostanziale eguaglianza.
Pertanto sulla base dell'esperienza di altri Paesi europei, si possono
trarre utili suggerimenti, per coinvolgere in un dibattito quanto mai
attuale (quello sulle donne in politica) tutte la parti in causa. In
questa direzione, si possono promuovere sondaggi, osservatori statistici,
i cui risultati dovrebbero essere divulgati periodicamente. Organizzare
convegni e conferenze, che siano critici e propositivi, così
da dare al cambiamento una direzione, che sia quanto più possibile
vicina alle esigenze della popolazione.
Accanto a queste iniziative, che incidono sul piano culturale, sarebbero
da prendere in considerazione dei progetti anche sul piano legislativo.
Anche in questo caso, l'esempio fornito da alcuni Paesi europei, come
la Gran Bretagna e la Svezia (vedi paragrafi
precedenti), può costituire un valido punto di riferimento,
per l'elaborazione di politiche attive, a favore della presenza femminile
nelle istituzioni.
Poiché queste misure si dovranno inserire all'interno di un contesto
politico ben preciso, esse dovrebbero essere pensate con preciso riferimento
al caso italiano.
Iniziative a favore di una rappresentanza più equilibrata, potrebbero
contribuire ad arricchire il dibattito, in atto in Italia, sulla riforma
costituzionale ed istituzionale, portando più elementi di democraticità
ed eguaglianza.