DONNE DI POLA (Istria - Croazia)
societa
10 Ottobre 2009 amministratore

DONNE DI POLA (Istria - Croazia)

DONNE DI POLA (Istria - Croazia) 1/3 Siamo le donne della comunità italiana di Pola, nella Repubblica di Croazia. Nella nostra regione, l'Istria, la storia ha operato con estrema durezza.

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Siamo le donne della comunità italiana di Pola, nella Repubblica di Croazia. Nella nostra regione, l'Istria, la storia ha operato con estrema durezza. La diversità nella diversità è specifica del territorio a cominciare dalla vicenda plurisecolare dei liberi comuni, dell'egemonia veneziana, dei processi di osmosi e acculturazione tra italiani e slavi, di autonomismo, ecc. che fascismo e jugo-socialismo hanno tentato di cancellare.
Alla fine della Seconda guerra mondiale, questi territori sono passati dall'Italia alla Jugoslavia. Lo Stato italiano, dopo il 1943, si era volatilizzato lasciando campo libero alle forze partigiane. Molti italiani vissero nell'attesa del dipanarsi degli eventi; altri aderirono alle formazioni partigiane jugoslave - ma non per sostenere la causa annessionistica jugoslava, ma per combattere il nazifascismo, liberare le proprie città, portarvi la pace. Prevalsa la tesi jugoslava del fatto compiuto, agli Italiani non rimaneva che salvare il salvabile mentre veniva a crearsi un clima insostenibile in territori in cui la popolazione aveva una tradizione ben diversa e sentiva come straniero gran parte dell'apparato del potere jugoslavo. E non era soltanto uno scontro di culture, era qualcosa di più globale: conflitto di classi, di stati, di potenze, di grandi punti di vista. È stata perciò una sconfitta storica che è passata, attraverso l'esodo, dentro le persone e si è interiorizzata. Il terrorismo psicologico fu il fattore che determinò le varie ondate dell'esodo dall'Istria e dalla nostra città, da Pola. Esso fu reso inevitabile dai nuovi confini, dall'imposizione di un'altra lingua, dalla pulizia etnica, dagli infoibamenti, dagli attentati mascherati da incidenti. I suoi effetti si abbatterono con spaventosa velocità su tutta la città: e fu un grande passo indietro, economico e culturale, per i rimasti.
Il Cominform colpì un'altra grossa frangia di connazionali, che subirono tutte le misure repressive riservate precedentemente ai "nemici del popolo". Divennero lecite le azioni più perverse rivolte verso le famiglie dei condannati ai lavori forzati al Goli Otok/Isola Calva.
E poi ci fu il colpo di grazia per la questione di Trieste. Mentre cresceva la tensione fra Italia e Jugoslavia, venne distrutto tutto ciò che recava i segni della presenza della cultura e della lingua italiana.
Il Memorandum di Londtra del 1954 inaugurò finalmente una fase di distensione tra Italia e Jugoslavia. Accordi di collaborazione segnarono il disgelo e con l'andar degli anni iniziarono i contatti diretti della minoranza italiana con la Nazione Madre.

Segue...


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