LA NASCITA DEL PAPATO
cultura
10 Ottobre 2009 amministratore

LA NASCITA DEL PAPATO

LA NASCITA DEL PAPATO L'idea del Papato, nasce con Callisto I (217-222), che sostenne il primato del vescovo di Roma, il quale, essendo successore di S. Pietro e vicario di Cristo in terra, esercitava un primato d'onore e di giurisdizione, secondo le parole di Matteo

LA NASCITA DEL PAPATO

L'idea del Papato, nasce con Callisto I (217-222), che sostenne il primato del vescovo di Roma, il quale, essendo successore di S. Pietro e vicario di Cristo in terra, esercitava un primato d'onore e di giurisdizione, secondo le parole di Matteo (16,18). Successivamente, il Padre della Chiesa Cipriano difese la priorità del vescovo di Roma, ma anche la parità giuridica di tutti i vescovi.
Il vescovo di Roma esercitava comunque una posizione preminente, che è testimoniata dal fatto che le sue decisioni venivano accolte da tutte le chiese. Intorno al 375, inoltre, Damaso I si batté per sostenere l'autorità dottrinale del vescovo di Roma, e con la nascita del concetto di sede apostolica, iniziò l'evoluzione da vescovo di Roma a papa. Con Teodosio si ebbe il definitivo riconoscimento del vescovo di Roma quale custode della vera fede e quale massima autorità religiosa, e Siricio (384-399) redasse, ispirandosi alla forma che avevano i decreti imperiali, le costituzioni pontificie in cui venne attestata l'identificazione del papa con S. Pietro.
L'autorità del papa diventò ben presto anche politica. Grazie ad alcuni personaggi di rilievo che esercitarono questa funzione, come Gregorio I Magno, il papato iniziò a colmare il vuoto politico-amministrativo lasciato dalla dissoluzione dell'Impero d'Occidente, e ad allargare la sua influenza anche sulle chiese d'Oriente, che giunsero allo scisma del sec. XI. Questo papa fondò il potere temporale del papato, che si costituì grazie alle donazioni del re longobardo Liutprando e dei Franchi.
Fino al sec. XI l'elezione del papa avveniva ad opera del clero e del popolo di Roma, con la partecipazione dei vescovi delle sedi vicine, ma con interferenze, in un primo momento, dell'Imperatore bizantino, poi dei re franchi, e delle casate. Finché, nel sec. XI, una riforma dell'elezione papale, concesse questo privilegio solo ai cardinali vescovi. Promovendo la riforma interna, in lotta con imperatori e sovrani, il papato si trasformò in una ierocrazia (Dominio politico della classe sacerdotale).
Sotto Innocenzo III, inoltre, si ebbe l'accentramento nel papato di tutti i poteri, compresi quelli di legislatore e amministratore dei beni ecclesiastici, (Unam sanctam 1302), cosa che trovò una progressiva resistenza nella nobiltà romana e ancora di più nelle nuove forze nazionali. E' questa pressione che portò al trasferimento del papato ad Avignone (1309-77), voluto dal re di Francia, e quindi allo scisma d'Occidente (1378-1417). La reintegrazione del papato fu lungamente contrastata e limitata. A questa contestazione, si aggiunse anche quella, ben più ampia e radicale, della Riforma protestante (1520), alla quale il papa rispose convocando il Concilio di Trento (1545), con il quale volle rafforzare il centralismo del papato e la propria iniziativa politico-religiosa, senza tuttavia riuscire a eliminare le opposizioni.

 

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