Gli otto stadi della mente descritti da Patanjali e il collegamento con le visualizzazioni
benessere
10 Ottobre 2009 amministratore

Gli otto stadi della mente descritti da Patanjali e il collegamento con le visualizzazioni

Gli otto stadi della mente descritti da Patanjali e il collegamento con le visualizzazioni Il Raja yoga, codificato dal Patanjali, ha come fine la sospensione-soluzione delle modificazioni della mente.


Il Raja yoga, codificato dal Patanjali, ha come fine la sospensione-soluzione delle modificazioni della mente.
Le modificazioni sono le continue istanze, ideazioni, proiezioni, movimenti estrovertiti della mente, questi movimenti sono il frutto del desiderio. (tratto da “Essenza e scopo dello Yoga, Raphael)

Secondo Patanjali, infatti, attraverso la sospensione delle modificazioni mentali (l’indisciplina della mente) è possibile contattare quello che veramente siamo: cioè degli esseri divini e auto-luminosi.
Attraverso la sospensione del fluire incessante della mente è possibile trasformare le idee illusorie per la visione del vero Sé, creando le condizioni della comunione con il Divino (espressa nel Samadhi).
Nel processo di elevazione dalla mente inferiore alla mente superiore e dal piano emotivo al piano mentale, l’amore destinato prima per il desiderio, viene trasformato e diretto verso la propria divinità interiore.
Patanjali descrive gli 8 stadi del Raja Yoga che possono permettere di giungere al Samadhi, attraverso un processo progressivo di ripulitura ed allineamento.

Gli stadi descritti sono i seguenti:
Yama (autocontrollo)
Niyama (osservanze)
Asana (posizione)
Pranayama (controllo del respiro pranico)
Pratyahara (astrazione)
Dharana (concentrazione)
Dhyana (meditazione)
Samadhi (contemplazione)

Gli Yama sono regole di condotta morale, per le quali occorre cercare la verità, astenersi dal fare male e dal rubare (inteso non solo sul piano fisico ma anche emotivo e mentale). Gli Yama implicano il dominio delle tendenze egoistiche. I Niyama sono delle osservanze che fanno parte della sfera della disciplina della condotta quotidiana (come ad esempio, evitare di mangiare alcuni tipi di cibo). Attraverso la preliminare disciplina e ripulitura dei corpi fisica, emotiva e mentale (Yama, Niyama, Asana e Pranayama) si ottiene il vero ritiramento e astrazione della coscienza dai sensi (Pratyahara). Il Dharana consiste nel fissare la mente su un contenuto seme, escludendo dal campo mentale tutti gli altri contenuti che potrebbero inserirsi. Il Dhyana costituisce un flusso continuo e ininterrotto di energia mentale su un oggetto seme. Il Dhyana è l’arco con cui si colpisce il bersaglio, le potenze psichiche sono coordinate ed integrate e direzionate verso un movente prestabilito ed apre le porte al Samadhi. Il Samadhi è la sperimentazione diretta della Verità senza la mediazione della dualità empirica e della mente raziocinante. Perché trattare il Raja Yoga nel discutere delle visualizzazioni? La creazione di visualizzazioni presuppone la capacità di liberare lo schermo mentale da oggetti-pensieri “ingombranti”, e presuppone la capacità di ripulire lo schermo mentale focalizzando la mente su un oggetto. Il liberare lo scherma mentale focalizzando la visualizzazione corrisponde al Dharana delle otto fasi del Raja Yoga. Il nutrire e stabilizzare la visualizzazione corrisponde, invece, alla fase del Dhyana.

 

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