La purificazione del corpo come premessa per il benessere
Alimentazione, salute e benessere
10 Ottobre 2009 amministratore

La purificazione del corpo come premessa per il benessere

La purificazione del corpo come premessa per il benessere Nel libro “La purificazione del corpo”, Dahlke e Ehrenberger (1999), partendo dai gravi problemi derivanti dalla cattiva alimentazione, tra cui l’obesità


Nel libro “La purificazione del corpo”, Dahlke e Ehrenberger (1999), partendo dai gravi problemi derivanti dalla cattiva alimentazione, tra cui l’obesità o l’anoressia e la bulimia, che caratterizzano i paesi più ricchi del mondo, tra cui soprattutto gli Stati Uniti, evidenziano l’importanza della purificazione del corpo, come premessa fondamentale per il benessere dell’individuo.
Il libro evidenzia l’importanza della pratica del digiuno, una pratica diffusa in diversi paesi dell’oriente, che si è progressivamente persa con il contatto di queste popolazioni con la cultura occidentale, legata al superfluo. È importante comunque considerare il digiuno non come fine a se stesso, ma come una pratica spirituale, che serve a purificare il corpo, a liberare l’anima e a favorire un maggiore stato di benessere. Infatti secondo gli autori, nell’alimentazione l’uomo dovrebbe seguire un ciclo naturale, completamente diverso rispetto a quello previsto dal senso comune, che prevede di mangiare ”la mattina come un imperatore, a mezzogiorno come un benestante e a sera come un mendicante”. Questa regola molto diffusa vale solo per un numero ridotto di persone; al contrario, bisognerebbe mangiare senza costrizioni, ma seguendo la propria tendenza naturale, dal momento che non esistono prescrizioni vere in assoluto, ma esse devono essere legate alle esigenze individuali. L’importanza del digiuno, praticato in periodi specifici, è legato al fatto che esso consente di ridestare la sensibilità ai bisogni del corpo e della psiche, permettendo all’individuo di scoprire le sostanze di cui il corpo ha bisogno, stabilendo i segnali di sazietà, in modo che sia la sensazione di pienezza ad indicare il momento in cui fermare l’assunzione di cibo.
Per evidenziare l’importanza della purificazione del corpo, gli autori evidenziano l’esistenza di una serie di veleni a cui siamo esposti, e che sono aumentati con l’inquinamento ambientale e con le nuove procedure di coltivazione, e che si depositano soprattutto nei tessuti grassi, nelle cicatrici e sui nervi, mentre sono meno concentrati nei capelli e nelle unghie, e che minano il nostro stato di benessere. Questo infatti chiarisce come l’analisi del capello non consente di avere una chiara indicazione del livello di tossicità delle sostanze nel nostro organismo. Comunque, i maggiori depositi di veleni sono gli organi secretori: il fegato è invaso da veleni liposolubili, come il cloroformio, i reni da veleni idrosolubili, come glicolo, acido ossalico, tepentinolo, sostanze conservanti e residui di medicinali, lo stomaco e l’intestino floridi, cloridi, fosforo, rame, piombo, mercurio o tallio.
Un ulteriore problema è legato al fatto che tutto può essere trasformato in veleno, dal momento che ogni sostanza in quantità elevata può tradursi in qualcosa di dannoso per l’organismo. Infatti, la maggior parte dei generi alimentari sono trattati mediante sistemi che ne aumentano l’acidità, e che possono produrre una serie di veleni, che vengono assorbiti dalle pareti dell’intestino e defluiscono nel fegato, che se affaticato li invia ai tessuti connettivi e persino nei piccoli vasi sanguigni, con conseguenze anche per il sistema immunitario, con una sorta di autoavvenelamento. Sopraggiungono malesseri, come stanchezza costante, dolori di testa ed eruzioni cutanee. Nel caso di intolleranza, una possibilità è adottare il principio di rotazione, secondo cui la rotazione del cibo produce un alleggerimento dal momento che tutti i cibi dovrebbero essere eliminati completamente dal corpo, prima di essere nuovamente ingeriti e ciò richiede tre giorni. A parte la presenza di veleni, un ulteriore fattore di intossicazione per l’organismo è la presenza di scorie, che si concentrano soprattutto nei tessuti, nei vasi sanguigni, negli organi, nelle articolazioni e nell’intestino. Uno dei problemi più diffusi è legato all’accumulo di proteine, una sostanza difficile da digerire.

 

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