Nasce a Roma, l'8 Maggio del 1906.
Dopo la licenza liceale si dedicò a diverse attività, sempre in ambito cinematografico, come: scenotecnico, montatore e poi sceneggiatore e regista di documentari. Diresse dal 1936 al 1940 alcuni documentari per l'Istituto nazionale Luce.
Del 1941 è il suo primo lungometraggio. La nave bianca, girato con attori non professionisti. In quegli anni realizzò un paio di film con scarso successo di pubblico: Un pilota ritorna (1942) e L'uomo della croce (1943).
Nel 1944-45 l'uscita di: Roma città aperta segna l'inizio del Neorealismo.
Inizialmente il film fu accolto freddamente dal pubblico e dalla critica, ma ben presto divenne, anche per il pubblico e per i registi internazionali, una nuova via dell'arte cinematografica, grazie al nuovo stile con cui vengono trattati temi di contenuto umano, che riesce a trasformare le immagini spoglie della realtà, in elementi di tragedia.
Sempre con lo stesso stile esce nelle sale cinematografiche il film: Paisà (1947), che rappresenta il suo capolavoro, ed esprime le condizioni dell'Italia martoriata dall'avanzare della guerra. Del 1948 è Germania, anno zero che narra la crisi dei valori umani nella Germania del dopoguerra.
La rivoluzione imposta dal nuovo stile di Rossellini si esprime, oltre che nei contenuti, anche nel modo di muoversi all'interno delle strutture cinematografiche, riuscendo, così, a conquistarsi la liberà di potersi esprimere senza condizionamenti.
Dal 1948 al 1954 Rossellini attraversa una fase diversa, nella creazione delle sue opere, e decisamente meno brillante della prima. Di questi anni ricordiamo: Amore, La macchina ammazzacattivi, Stromboli, terra di Dio, Europo '51 e Dov'è la libertà.
Con: Viaggio in Italia e La paura (entrambi del 1954) trova la sua maturità artistica, a questi film si riferiranno diversi registi francesi.
Durante un lungo viaggio in India nel 1957, Rossellini si sposa con Sonali Das Gupta e raccoglie molto materiale con il quale realizzerà un film nel 1960: India e diverse trasmissioni televisive.
Nei primi anni '60 torna a narrare temi legati alla resistenza, con: Il generale Della Rovere (1959), Era notte a Roma (1960) e Viva l'Italia (1961).
Dal 1965 si dedica ad opere televisive, molto interessanti, quali: Storia del ferro (1965), La presa del potere di Luigi XIV (1967) e Gli atti degli apostoli (1969).
Se prima si era dedicato alla cronaca, ora si dedica alla storia. Anche con queste opere televisive Rossellini segna una rivoluzione, andando oltre i canoni informativi e televisivi dell'epoca.
Rossellini è stato un regista complesso e a volte contraddittorio, autore di alcuni dei film più importanti del cinema contemporaneo. E' sicuramente la figura maggiore del Cinema italiano postbellico, soprattutto per la lezione di stile che ha impartito a generazioni di registi.
Muore il 3 Giugno del 1977.
Rispetto alla sua espressione artistica, ci lascia questa testimonianza: Gli ingredienti sono sempre quelli: il mondo e gli uomini. C'è un mondo che appartiene alla fantasia e uno che appartiene alla realtà: quello del documento, del neorealismo; e mi riferisco in questo caso proprio alla realtà più piatta, più polverosa, più umile. Perché per me la ricerca dell'umiltà è la cosa più importante; specie se ci si vuole dare un'etica, se si vuol raggiungere una certa morale.
I PREMI:
1946 Festival di Cannes: Gran Premio ex equo, per: ROMA CITTA' APERTA
1946 Nastro d'argento miglior regia, per: PAISA'
1952 Mostra di Venezia: 2° premio internazionale ex equo, per: EUROPA '51
1959 Mostra di Venezia: Leone d'oro ex equo per: IL GENERALE DELLA ROVERE
1960 Nastro d'argento migliore regia, per: IL GENERALE DELLA ROVERE
1960 Premio speciale della giuria al Festival di Karlovy Vary per: ERA NOTTE A ROMA