10 Ottobre 2009
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LAURA CERETA
LAURA CERETA
(1469-1499)
Maggiore di sei figli, nacque a Brescia nel 1469, da Silvestro Cereta e Veronica di Leno, di un'antica famiglia bresciana.
(1469-1499)
Maggiore di sei figli, nacque a Brescia nel 1469, da Silvestro Cereta e Veronica di Leno, di un'antica famiglia bresciana. Fragile nei primi anni della sua vita, sviluppò un carattere forte e sicuro, grazie anche all'intenso affetto che ricevette dai suoi genitori. All'età di sette anni, fu mandata in collegio, dove imparò a leggere, scrivere ed a ricamare. Quando tornò a casa, a nove anni, il padre continuò la sua educazione insegnandole il latino, un po' di greco e la matematica.
Nel corso degli anni successivi, sviluppò una predilezione per l'astrologia, studiò le Sacre Scritture e scoprì la sua più grande passione: la filosofia morale. Volendo seguire l'esempio di Petrarca, ricercò l'immortalità nella scrittura.
All'età di quindici anni, sposò Pietro Serina, un uomo d'affari bresciano, che però morì solo otto mesi dopo. Rimasta vedova decise di non risposarsi. La sua corrispondenza si divide in numero, in parti uguali, tra prima e dopo la morte del consorte, e le sue lettere furono incoraggiate dai circoli letterari bresciani che frequentò, nel monastero di santa Chiara e nell'Accademia Mondella.
La sua corrispondenza fu pubblicata nel 1488, con una dedica al Cardinale Ascanio Maria Sforza, lo stesso anno morì suo padre. Da questo momento in poi, si perdono le tracce delle lettere di Laura Cereta. Non si ha più nulla degli ultimi sette anni della sua vita. L'unica traccia, la fornisce il fratello Daniele, il quale riferisce, in un suo poema, che Laura stesse diventando poetessa. Ma la sua morte, sopraggiunta per cause sconosciute, nel 1499, interruppe improvvisamente la sua impresa.
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