DONNE E LAVORO
Flessibilità: uno strumento La flessibilità è un termine che negli ultimi anni è entrato a far parte del linguaggio corrente in tema di diritto del lavoro
Flessibilità: uno strumento
La flessibilità è un termine che
negli ultimi anni è entrato a far parte del linguaggio corrente
in tema di diritto del lavoro da parte delle istituzioni e delle "parti
sociali" (sindacati, associazioni dei lavoratori).
Con "Flessibilità" s'intendono infatti misure le legislative
in grado di rendere il rapporto lavorativo di tipo subordinato meno
oneroso e meno vincolante, senza però far venir meno i diritti
acquisiti del lavoratore.
L'ampio dibattito che si è aperto in Italia sulle possibili soluzioni
per favorire l'occupazione, ha posto in evidenza alcuni dei fattori
più gravi, che ostacolano l'aumento della domanda di lavoro da
parte del settore privato.
La Confindustria ha più volte indicato nell'elevato costo del
lavoro l'ostacolo principale alle assunzioni a tempo indeterminato.
Gli oneri contributivi e la pressione fiscale (che comunque gravano
anche sui lavoratori) sono tali da scoraggiare i privati nell'assumere
nuovo personale.
D'altra parte, i contratti di lavoro presentano una rigidità
tale da rappresentare quasi un onere quando un'azienda si trova nelle
condizioni di dover ridurre il personale a causa di una diminuzione
della produzione. Sempre a causa di questa rigidità contrattuale,
un'azienda ha molte difficoltà nel licenziare quando un lavoratore/ice
non adempie agli oneri contrattuali.
L'adozione di forme contrattuali diverse da quelle del lavoro a tempo
indeterminato cerca di risolvere, anche se solo parzialmente e senza
sradicare il problema alla radice, i punti di cui sopra, per favorire
una ripresa della crescita occupazionale.
I contratti a termine, di formazione, le borse lavoro, il lavoro interinale,
i piani d'inserimento professionale, i lavori socialmente utili o di
pubblica utilità hanno in comune queste caratteristiche, che
li distinguono notevolmente dai contratti a tempo indeterminato, altresì
noto come il "posto fisso".
La normativa vigente sul "Lavoro atipico",
tuttavia, ha anche un'altra importante funzione in Italia, oltre quella
di favorire la creazione di posti di lavoro.
Queste nuove forme contrattuali perseguono, infatti, anche e soprattutto
l'obiettivo di arginare il fenomeno dilagante del "lavoro nero",
cui fanno ricorso molte piccole aziende, artigiani e privati.
Il lavoro atipico, pur non assicurando al lavoratore le garanzie del
lavoro a tempo indeterminato, tuttavia consente, soprattutto nella forma
della "collaborazione coordinata e continuativa", il mantenimento
di alcuni diritti fondamentali quali l'assicurazione agli infortuni
sul lavoro e versamento degli oneri previdenziali (seppur minimo).