EVOLUZIONE DELLA FAMIGLIA
cultura
10 Ottobre 2009 amministratore

EVOLUZIONE DELLA FAMIGLIA

Diade Coppia di enti o di elementi.

IL MATRIMONIO

Nelle società tradizionali, e ancora nella società industriale, il matrimonio era soprattutto un sistema di scambi che si inseriva in una struttura sociale ben definita (per ceti, strati, classi), con la conseguenza che la coppia era, per così dire, "compressa" entro tale struttura e la soggettività era sacrificata alla "coscienza collettiva" e al controllo sociale.

Oggi, nelle società post-industriali informatizzate, la situazione è rovesciata: il matrimonio è soprattutto un incontro tendenzialmente casuale fra due individui, un processo che si attua nelle contingenze. Di conseguenza, viene rimosso tutto ciò che è struttura, istituzione, e anche forma sociale degli scambi e delle relazioni.

E' logico che, parallelamente, anche il tipo di aspettativa, difficoltà e conflitto, che i giovani incontrano nel matrimonio, si sia ribaltato. Ieri il giovane si aspettava di fare un "buon matrimonio" per il quale era necessario, e sotto certi aspetti poteva bastare, osservare precisi canoni di comportamento. Oggi il giovane si aspetta soprattutto un "matrimonio felice", in quanto basato su un rapporto intimo a due, in cui la coppia realizza tutta una serie di aspirazioni e desideri, che non riguardano il resto del gruppo sociale in cui si trovano ad interagire.
Al matrimonio di ieri poteva bastare l'etica tradizionale dell'amicizia (aiutarsi l'un l'altro) ed un comportamento morale. Oggi il matrimonio richiede una relazione più stretta ed esigente, nelle aspettative reciproche, che richiamano una continua attenzione fra i partner, con la pretesa che l'altro dia un senso alla propria vita, nell'ottica delle proprie esigenze. In questa nuova situazione il matrimonio risulta altamente problematico e instabile.

Una delle cause per cui la famiglia italiana sta cambiando forma, infatti, è il calo dei tassi di nuzialità che, sulla scorta di questi continui cambiamenti e delle difficoltà a cui essi premettono, è passato dal 7.6 % del 1973 al 2.3 % del 1993, la percentuale di coloro che si dichiara contro il matrimonio o comunque non vuole sposarsi è pari al 5% fra i giovani della fascia d'età compresa fra i 15 e i 29 anni, mentre il 10 % non sa se si sposerà, ma non lo esclude a priori. La percentuale dei favorevoli al matrimonio si eleva negli strati sociali più alti, dimostrando che i contrari e gli incerti a proposito del matrimonio sono più diffusi nelle classi borghesi.

 

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