Acconciature
Acconciature Le acconciature in voga all'inizio dell'800, sono chiaramente ispirate all'antica Grecia, aderenti sul capo sono caratterizzate
Le acconciature in voga all'inizio dell'800, sono chiaramente ispirate all'antica Grecia, aderenti sul capo sono caratterizzate da un incrocio di ciocche, ornate da perle e fiori. Unica eccezione d'inizio secolo, era la pettinatura all'inglese, che lasciava liberi ampi riccioli, i quali ricadevano sulle guance, chiamati prima tire-bouchons (cavatappi in francese), e poi anglaises (inglesi).
Mentre in Francia le parrucche avevano un certo successo, le dame italiane preferirono sempre le acconciature di capelli veri, raccolti in trecce, che si complicavano in base alle occasioni in cui venivano sfoggiate.
Il colore dei capelli alla moda, divenne il castano scuro, e pian piano si diffuse la pettinatura detta 'alla vergine', ossia con la riga in mezzo alla testa ed i capelli raccolti all'indietro.
Nel corso di tutto il secolo, le acconciature vennero comunque adattate al tipo di cappello di moda. Dai cappellini allacciati sotto al mento, in voga con lo stile Impero, si passò alle cuffiette ornate di pizzo, per poi tornare, a fine secolo, ai grandi cappelli a falda larga, ornati di piume.
Per quel che riguarda il modificarsi delle
acconciature femminili e dei cappellini, rimandiamo al Percorso
fotografico: abiti e acconciature dal 1850 al 1910, contenuto in
questo sito, nei Percorsi di Tradizioni Italiane.
Acconciature maschili
Baffi
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Gli uomini dell'800 portavano i capelli scapigliati,
con un atteggiamento ironico, e le basette, dalle tempie, scesero
fino ad unirsi sotto il mento, formando una striscia sottile di
barba, che incorniciava il viso. Questa acconciatura, rimasta famosa
con il conte di Cavour, prese proprio da questi il suo nome.
Alcuni accompagnavano la striscia di barba, con dei piccoli baffi
cadenti, ma era piuttosto raro. Col tempo, i baffi divennero di
gran moda e vennero impomatati, per tenerli ben dritti o rialzati,
anche se in Italia, Mazzini e Garibaldi li portavano spioventi.
La barba, inoltre, si affacciò sui volti maschili, a partire
dal 1840, espandendosi fino a ricoprire tutto il mento, fino alle
tempie.
I cappelli, durante tutto il secolo, rimasero per lo più
cilindrici, con alcune variazioni. Come il gibus, che dotato di
molle poteva essere appiattito e portato sotto il braccio, oppure
il cappello 'alla Bolivar', un cilindro svasato verso l'alto.
Gli artisti portavano invece il berretto, una specie di basco alla
francese drappeggiato, solitamente di stoffa morbida, come il velluto,
detto anche cappello 'alla raffaella', alludendo agli autoritratti
del pittore rinascimentale Raffaello Sanzio.
Tra gli accessori indispensabili del gentiluomo, c'erano i guanti: bianchi e di filo, di giorno e di sera, di pelle gialla, ma non troppo sgargianti.
I giovani eleganti portavano anche un monocolo incastrato su un occhio, oppure degli occhialini da naso, attaccati ad una catenella. Chi ne aveva veramente bisogno utilizzava degli occhialini ovali, con lenti piuttosto piccole, come quelli del conte di Cavour.