La vita quotidiana nella Roma Antica
cultura
10 Ottobre 2009 amministratore

La vita quotidiana nella Roma Antica

La famiglia: Roma Antica La famiglia era il nucleo originario e l'asse portante della società romana.

La famiglia: Roma Antica

La famiglia era il nucleo originario e l'asse portante della società romana. Essa era l'insieme dei beni (degli schiavi, quando ce ne erano) e delle persone soggette alla potestas patria del pater familias. All'origine della famiglia vi era l'unione tra l'uomo e la donna, ritenuto l'istituto umano fondamentale, poiché assicurava la sopravvivenza della gens, un gruppo di famiglie, che si riteneva discendessero da un antenato comune.
La famiglia romana non era un istituzione sociale privata, bensì pubblica. Sposarsi e generare una discendenza erano, allo stesso tempo, un obbligo ed una necessità sociale.
Tutto si compiva all'interno della famiglia: la procreazione, l'istruzione dei figli, le cerimonie religiose, le attività economiche.
Di conseguenza, la struttura della famiglia si rifletteva nella struttura della società.

Pater familias

aIl marito aveva tutti i poteri, la potestas, sui beni e sulle persone, che facevano parte della famiglia. Soltanto lui poteva comprare e vendere, lui si occupava in prima persona dell'educazione dei figli (durante l'epoca monarchica e la prima epoca repubblicana), lui compiva i sacrifici e dirigeva le cerimonie religiose, in onore delle divinità del focolare.
Qualora la moglie lo avesse tradito, o se gli avesse rubato il vino nella botte, egli poteva ucciderla, senza dover subire un processo. Comunque, il diritto romano prevedeva, obbligatoriamente, il divorzio, in caso d'adulterio. Anche l'uomo poteva essere considerato un adultero, se tradiva la moglie con un'altra donna sposata. In tal caso, l'uomo non era condannabile in quanto aveva tradito la moglie, ma poiché aveva insidiato la moglie di un altro uomo libero. Il pater familias poteva avere relazioni extraconiugali, liberamente, con schiave e libere.
Inoltre, l'autorità paterna era tale, da consentirgli di vendere i figli come schiavi, se lo avesse ritenuto necessario.
I figli, maschi e femmine, erano del tutto sottomessi al padre. Le donne, però, si sottraevano all'autorità paterna, quando erano date in sposa, allora passavano sotto l'autorità del marito.

Mater familias

Accanto al pater familias, c'è la mater familias, cioè la donna, in grado di dare al marito dei figli legittimi. Più semplicemente, quando una giovane si univa in matrimonio, diventava mater familias: ciò indica il riconoscimento che il diritto romano fa, dell'onore, della maestà e della dignità della donna romana, nella sua funzione di madre. Quando la mater familias diventava madre, veniva chiamata: domina.
La mater familias dirigeva il lavoro degli schiavi all'interno della casa. Il suo compito principale era quello di tessere la lana e confezionare abiti per sé e per i membri della famiglia.
Di rado, si concedeva delle visite.

L'età imperiale


La famiglia subisce un'evoluzione profonda. Nella Roma repubblicana, il rapporto tra coniugi veniva rappresentato come una coppia di amici fedeli, che si aiutavano e sostenevano nella vita pubblica. Dopo il II° secolo d.C., invece, si assiste ad un irrigidimento del vincolo matrimoniale, che verrà rafforzato dalla diffusione del Cristianesimo. Il rapporto tra i coniugi si fondava, almeno idealmente, sulla reciproca fedeltà; si riduce il potere assoluto del pater familias e si afferma una relativa parità tra i due sessi, all'interno della famiglia. Da un punto di vista morale, viene, inoltre, respinto, il divorzio, che aveva avuto un'intensa diffusione.

 

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