GLI ANNI '90
GLI ANNI '90 Quest'ultimo decennio del XX secolo si è aperto in Italia e nel mondo, con una serie di grossi mutamenti, imposti da un generale disagio nella società civile e nelle istituzioni.
GLI ANNI '90
Quest'ultimo decennio del XX secolo si è aperto
in Italia e nel mondo, con una serie di grossi mutamenti, imposti
da un generale disagio nella società civile e nelle istituzioni.
Economicamente, la crescita produttiva, che negli Anni '80 aveva
rinviato la discussione di alcuni problemi, si è arrestata all'inizio
del 1990. Le grandi aziende nazionali, come FIAT e Olivetti, hanno
perso di competitività a livello internazionale, aggravate da problemi
dell'Amministrazione italiana e da un'inflazione
al di sopra della media europea.
La crescita della criminalità organizzata
L'Italia ha rischiato, inoltre, di restare esclusa dal processo
di integrazione Europa, anche a causa della sempre maggiore offesa
della criminalità organizzata in Sicilia, Calabria e Campania, ed
in parte minore anche in Puglia.
In queste
regioni, nel 1991 sono stati commessi il 75% dei reati di sangue
del Paese, e le organizzazioni criminali, sostenute da un'ampia
rete di complicità, sono riuscite in alcuni casi, anche ad esercitare
una grande influenza sul territorio, sulla politica e sull'economia
locali.
La lotta alla mafia è stata sempre più decisa, ma la risposta della
criminalità organizzata è stata una vera e propria sfida allo Stato.
Una serie di efferati omicidi, nel 1992, ha accentrato l'attenzione
nazionale sui problemi di mafia: il 23 maggio è morto, in un attentato
dinamitardo, con la moglie e tre uomini della scorta, il giudice
Giovanni Falcone, precedentemente impegnato nel pool antimafia,
ed il 19 giugno è stato assassinato (foto) il magistrato del pool
antimafia, Paolo Borsellino, insieme a cinque agenti della scorta;
si sono, inoltre, susseguiti altri attentati dinamitardi in Toscana
e nel Lazio.