LA RICOSTRUZIONE E L'ITALIA NELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI
LA RICOSTRUZIONE E L'ITALIA NELLE RELAZIONI INTERNAZIONALI - 1/2 Il nuovo governo del '46 si pose come primo obiettivo quello
LA RICOSTRUZIONE E L'ITALIA Il nuovo governo del '46 si pose come primo obiettivo quello di
liberarsi dell'amministrazione militare alleata ed ottenere piena
autonomia politica; il primo passo verso l'integrazione nella comunità
internazionale fu certamente la firma del Trattato di Pace, a Parigi,
il 10 febbraio del 1947.
Nel frattempo, l'indebolimento dell'influenza inglese nel mediterraneo,
e l'inizio della guerra fredda tra Stati Uniti ed Unione Sovietica,
determinarono l'esigenza di una scelta politica per l'Italia.
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Nel 1947, Harry Truman, divenuto Presidente degli Stati Uniti, abbozzò un piano di contenimento della minaccia sovietica in Europa, che prevedeva uno stanziamento di fondi per la ricostruzione dei Paesi indeboliti dalla guerra a risollevarsi. Fu così che prese corpo il piano ERP (European Recovery Program), meglio conosciuto come piano Marshall.
Gli Stati Uniti, sostenendo la Democrazia Cristiana, iniziarono
una campagna elettorale per scoraggiare gli Italiani dal votare
per un governo comunista, ponendo quest'ultimo come peggiore alternativa
alla libertà e alla famiglia. Alla vigilia delle elezioni del 18
aprile 1948, gli italiani che ricevettero un pacco dono, offerto
dagli Stati uniti, vi trovarono dentro una cartolina che lo invitava
a dare fiducia agli Stati Uniti, e quindi a votare DC.
Anche il clero si impegnò a favore della Democrazia Cristiana, dichiarando
il voto alla DC come obbligatorio.
Il risultato delle elezioni depose, prevedibilmente, a netto favore
della DC, che ottenne il 48,5% dei voti.
Visita di Eisenhower in Italia.
Il Piano Marshall riavvicinò gli Italiani agli Stati Uniti