IL SECONDO DOPOGUERRA E LA NASCITA DELLA REPUBBLICA ITALIANA
IL SECONDO DOPOGUERRA E LA NASCITA DELLA REPUBBLICA ITALIANA Dalla fine della II guerra mondiale, l'Italia ne uscì pesantemente danneggiata.
IL SECONDO DOPOGUERRA
E LA NASCITA DELLA REPUBBLICA ITALIANA
Dalla fine della II guerra mondiale, l'Italia
ne uscì pesantemente danneggiata. Entrate in guerra con un esercito
male armato, inseguendo l'illusione di una partecipazione breve
e vittoriosa, le truppe italiane furono duramente battute, durante
tutto il conflitto.
Comprensibilmente, il consenso al regime fascista declinò rapidamente,
ed i primi a manifestare il dissenso furono gli operai. Anche il
re, non appena percepì il prossimo crollo di Mussolini, decise che
la monarchia e lo Stato italiano avrebbero dovuto recidere il legame
col fascismo. Fu così, che il Duce cadde sotto il peso di un raggiro ordito dallo stesso re che lo aveva chiamato a governare.
Alla caduta di Mussolini seguì un periodo confuso e drammatico della
storia italiana, noto come i quarantacinque giorni, che andò dal
25 luglio all'8 settembre del 1943. L'inizio di questo breve periodo
di intermezzo fu sancito da una serie di grandi manifestazioni popolari,
che salutarono il crollo del regime, e che vennero però brutalmente
represse nel sangue, dal re e dal generale Badoglio, determinati
a mantenere una dittatura di tipo militare.
I quarantacinque giorni finirono con
la firma dell'armistizio
segreto tra l'Italia e gli Alleati, il 3 settembre del 1943, che
venne reso noto, ufficialmente, solo l'8 settembre.
Il re si decise quindi a dichiarare guerra alla Germania, solo a
metà del settembre '43, dopo essere fuggito verso Pescara, dove
un vaporetto lo attendeva per portarlo in salvo nel territorio già
liberato dagli Alleati.
L'Italia si presentava così divisa in due parti: mentre le truppe
alleate avevano liberato il sud, il nord era in mano alla repubblica
fantoccio allestita a Salò dai Tedeschi, che avevano liberato Mussolini
dalla prigionia in cui era stato confinato.