IL FASCISMO
cultura
10 Ottobre 2009 amministratore

IL FASCISMO

Politica interna fascista
Nella politica interna, Mussolini effettuò importanti cambiamenti. Il capo del governo veniva nominato direttamente dal re e non più dalla camera. I deputati, che formavano la camera, non erano più eletti dal popolo, ma venivano nominati dai sindacati fascisti, scelti dal Gran Consiglio del Fascismo e poi votati dal popolo, ma senza alcuna libertà di scelta. A rafforzare il governo e lo Stato, contribuirono istituzioni come il Gran Consiglio e la Milizia Volontaria Sicurezza Nazionale. Nel 1927, per risolvere la questione sociale, fu emanata la "carta del lavoro" e creato un nuovo organo di Stato: le "Corporazioni" (1934), che avevano il compito di unire gli interessi dei datori di lavoro e dei lavoratori, per il bene della nazione. Favorì l'agricoltura e l'industria, e per aumentare la forza della milizia attuò una politica demografica introducendo la tassa sui celibi e aumentando il salario alle famiglie più numerose.

Politica estera
Nella politica estera Mussolini cercò di ostacolare l'egemonia francese ed inglese sul mar Mediterraneo, e valorizzò le colonie italiane che erano state abbandonate durante la guerra. L'impresa più notevole fu quella di risolvere la Questione Romana, che da oltre mezzo secolo affliggeva la vita religiosa dello Stato. Nel 1929, infatti, furono stretti i Patti Lateranensi, con cui l'Italia riconosceva la sovranità del Pontefice sullo Stato della Città del Vaticano, e la Chiesa, a sua volta, riconosceva il Regno d'Italia con capitale Roma. Inoltre, lo Stato conferiva validità civile al matrimonio religioso, e istituiva l'insegnamento della religione nelle scuole; infine, imponeva ai vescovi il giuramento di fedeltà al re.


 

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