Roma capitale del mondo civile (27 a.C.-476 d.C.) - ROMA ANTICA
Rimanendo il centro della vita politica e culturale italiana, Roma divenne la capitale del mondo civile.
Rimanendo il centro della vita politica e culturale italiana, Roma divenne la capitale del mondo civile. A ciò corrispose il suo ampliamento urbanistico e demografico (circa 850.000 abitanti) e il suo splendore artistico e sociale, che raggiunsero il culmine nei primi due secoli dell'Impero.
Il regime imperiale fissa la sua data d'inizio con Augusto nel 27 a.C.. L'ordinamento politico conservò il carattere formale di una combinazione di varie magistrature repubblicane, riposante sulla volontà del popolo e del senato romano, ma prevalse sempre più il carattere assolutistico e militare, in corrispondenza anche con la crescente pressione esterna dovuta alle popolazioni barbare, che incalzavano i confini romani.
Ad Augusto successero cinque dinastie di imperatori romani, che ressero l'Impero fino alle occupazioni barbariche.
Le lotte per la successione, sempre più frequenti, portarono, nel tempo, ad una profonda trasformazione dell'organizzazione politica del dominio romano.
Nel 284 d.C. Diocleziano trasformò lo Stato in una monarchia assoluta, e suddivise l'Impero in quattro parti (tetrarchia), due in oriente e due in occidente, in cui avrebbero regnato i comandanti più meritevoli. Ben presto questa divisione diede vita a due linee di discendenza separate, e ad una separazione di fatto dell'Impero in due parti. La divisione definitiva si ebbe nel 394, tra l'Impero d'Oriente, con capitale Bisanzio (poi divenuta Costantinopoli), e quello d'Occidente, con capitale Roma, e poi Ravenna.
L'Impero d'Occidente, a causa della crisi militare, dovuta all'infiltrazione di germani nell'esercito, dello spopolamento delle campagne e dell'inflazione monetaria, finì meno di un secolo più tardi, nel 476 d.C., schiacciato dalle invasioni unne e germaniche.