La leggenda dei sette re di Roma - ROMA ANTICA
cultura
10 Ottobre 2009 amministratore

La leggenda dei sette re di Roma - ROMA ANTICA

La leggenda dei sette re di Roma Romolo: dopo la fondazione della città si adoperò per popolarla, offrendo asilo a quanti avessero voluto trovarvi rifugio, e procurando loro delle mogli.

  • Romolo: dopo la fondazione della città si adoperò per popolarla, offrendo asilo a quanti avessero voluto trovarvi rifugio, e procurando loro delle mogli. Con uno stratagemma infatti fece rapire delle giovani sabine durante una festa (Ratto delle Sabine). Ciò scatenò una guerra che terminò con l'unione dei due popoli. Si racconta, inoltre, che circa quarant'anni più tardi, durante un temporale, Romolo scomparve salendo al cielo, e che divenne il dio Quirino, protettore di Roma

     

  • Numa Pompilio: il secondo re di Roma, fu uomo pacifico e pio, ed impartì ai Romani insegnamenti spirituali, istituendo i primi collegi sacerdotali (pontefici, auguri, vestali, ecc.).

     

  • Tullio Ostilio: riprese le guerre conquistando Alba Longa. Le sorti della guerra furono decise da un duello tra fratelli Orazi e Curiazi, romani i primi e albani i secondi.

     

  • Anco Marcio: nipote di Numa Pompilio, combatté contro i Latini estendendo fino al mare il territorio di Roma, e fondando alle foci del Tevere la colonia di Ostia.

     

  • Tarquinio Prisco: fu il primo re etrusco. Nato a Tarquinia emigrò a Roma con la moglie, dove riuscì ad ingraziarsi Anco Marcio, di cui fu il successore. Portò a Roma l'influenza etrusca e greca, e fece costruire monumenti quali il Circo Massimo, il Tempio di Giove Capitolino, ecc.

     

  • Servio Tullio: continuò la politica di Tarquinio Prisco. Egli fece costruire grandi mura intorno alla città, racchiudendo i sette colli: Palatino, Aventino, Campidoglio, Quirinale, Viminale, Esquilino e Celio. Introdusse inoltre alcune riforme nella primitiva costituzione di Roma.

     

  • Tarquinio Il Superbo : figlio di Tarquinio Prisco, consolidò la sua egemonia sui popoli del Lazio, rafforzando la potenza dello Stato. Fu un re superbo e violento. Anche a causa di suo figlio Sesto, che aveva oltraggiato una donna romana, Lucrezia; in quell'occasione il popolo romano insorse cacciando i Tarquini dalla città.
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