ORIGINE E SVILUPPO DELL’APPROCCIO INTEGRATO IN SESSUOLOGIA
benessere
10 Ottobre 2009 amministratore

ORIGINE E SVILUPPO DELL’APPROCCIO INTEGRATO IN SESSUOLOGIA

Negli ultimi anni, la multifattorialità del disturbo sessuale, accettata dalla maggior parte dei tecnici e dei professionisti in materia, ha posto, in maniera sempre più crescente, l’esigenza di un approccio

Negli ultimi anni, la multifattorialità del disturbo sessuale, accettata dalla maggior parte dei tecnici e dei professionisti in materia, ha posto, in maniera sempre più crescente, l’esigenza di un approccio integrato al problema sessuologico, mettendo in evidenza la mancanza di centri specializzati, in cui le prestazioni contemporanee di diverse figure professionali siano in grado di rispondere efficacemente ai bisogni relativi alla sessualità maschile (Simonelli, Tripodi, 1995).

Lo sviluppo dei concetti di eclettismo, integrazione e multidisciplinarietà rappresentano il tentativo di superare i confini teorici di ogni singola corrente medico-terapeutica, con l’obiettivo di aumentare l’efficacia e l’applicabilità di ogni singola terapia (Golfried et al, 1992; Althof, Seftel, 1995).
Al momento attuale, tale integrazione, che presuppone un lavoro incrociato tra specialisti, viene ostacolata dalla mancanza di una teoria unica di riferimento e di un linguaggio condiviso, che produce, come conseguenza, il disaccordo tra medico e psicologo sul significato del sintomo, sulla tecnica più indicata per il trattamento e sui parametri da utilizzare per valutare l’esito della terapia (Gattuccio et al., 1997). Infatti, spesso, l’andrologo e lo psicosessuologo, intervengono sul paziente, in modo indipendente ed in tempi successivi, limitandosi alla semplice comunicazione delle conclusioni diagnostiche e delle relative indicazioni terapeutiche.
Al contrario, il principio della multifattorialità del disturbo sessuale implica che medico e psicologo partecipino, sin dall’inizio, al processo diagnostico, mediante la valutazione degli aspetti psichici e somatici e la determinazione del loro peso nella genesi del disturbo. Di conseguenza, la strategia terapeutica si dovrebbe configurare come il risultato di un approccio globale al paziente, piuttosto che un metodo focalizzato al ripristino del funzionamento di un organo (Bondil, Blachere, 1998). Ad esempio, un approccio olistico al paziente con disfunzione erettile avrà come obiettivo il raggiungimento di una maggiore soddisfazione sessuale di entrambi i partner, considerando l’influenza dei fattori emozionali, personali, di coppia e sessuale (Riley, Athanasiadis, 1997).

 

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