5 Luglio 2006 Inflazione
Gli aumenti registrati dall'Istat hanno maggiori conseguenze sulle fasce più deboli I dati diffusi oggi dall'Istat sembrerebbero raccontarci di un'Italia in salute, ma così non è. La prima cosa che balza all'occhio è che il dato tendenziale è tenuto artificiosamente basso
Gli aumenti registrati dall'Istat hanno maggiori conseguenze sulle fasce più deboli
I dati diffusi oggi dall'Istat sembrerebbero raccontarci di un'Italia in salute, ma così non è.
La prima cosa che balza all'occhio è che il dato tendenziale è tenuto artificiosamente basso grazie al gioco del ribasamento dei prezzi (sfuggono alle rilevazioni tutti i prodotti che vengono presentati come nuovi pur cambiando solo il colore o il numero degli accessori e che vengono venduti con un prezzo maggiorato) e alla rimodulazione delle tariffe (basta cambiare piano tariffario nella telefonia, nome ad un treno per avere una rimodulazione della tariffa all'insù. Per l'Istat si tratta di tariffe nuove e quindi quello che è a tutti gli effetti un aumento non è rilevato).
Altro argomento di analisi è quello relativo al peso dei beni nel paniere: il costo della polizza assicurativa ha un'incidenza nel paniere di poco superiore all'acquisto delle pentole, anche se in realtà ha un'incidenza sul reddito delle famiglie di circa il 6%.
Va considerato anche che l'Istat non tiene conto dell'incidenza fiscale: Imposte e tasse sono escluse dalla rilevazione, ma non dagli aumenti per le famiglie.
Da ultimo, Adiconsum esprime le proprie perplessità sulle variazioni relative alle bevande e ai tabacchi e ai derivati del petrolio: nel primo caso si tratta di aumenti speculativi che grazie alle imposte vanno a favorire lo Stato; nel secondo, se ci fossero stati gli interventi promessi dal Governo per calmierare i prezzi, non avremmo assistito ad aumenti (il doppio rispetto alle altre voci) che vanno ad incidere maggiormente sulle fasce più svantaggiate.
Per tutte queste ragioni, è chiaro che gli aumenti rilevati dall'Istat avranno un peso ben diverso per tutte le famiglie che in Italia vivono da stipendio, pensioni e contratti atipici rispetto a chi invece può modificare il proprio tariffario.
Fonte: Adiconsum