2.2 Cuore e sistema circolatorio e gravidanza
L'adattamento cardiaco circolatorio è strettamente in relazione con i fenomeni di modificazioni locali: abbiamo parlato di dilatazione dei vasi sanguigni che provoca necessariamente un incremento del flussoL'adattamento cardiaco circolatorio è strettamente in relazione con i fenomeni di modificazioni locali: abbiamo parlato di dilatazione dei vasi sanguigni che provoca necessariamente un incremento del flusso sanguigno, ossia della quantità di sangue che passa nell'unità di tempo. Questo aumento è funzionale alle esigenze metaboliche dell'organismo materno che deve far fronte ad un incremento di consumo di ossigeno: pertanto, il sangue, trasportatore di ossigeno a tutti i tessuti, e il cuore, muscolo propulsore della circolazione sanguigna, devono modificarsi per adeguare la disponibilità di ossigeno: il volume della massa di sangue in circolazione aumenta ed il sangue appare più diluito, in quanto l'aumento riguarda il plasma, la parte liquida, mentre i globuli rossi aumentano in misura minore. Questi fenomeno può causare la tendenza all'anemia, da ritenersi pressoché normale in questo periodo di gestazione, in quanto la maggior quantità di ferro introdotto dalla madre è assorbito dal feto, tanto che la madre può accusare capogiri, debolezza, affanno ed essere costretta a sopperire a tale mancanza attraverso l'introduzione di una specifica alimentazione. Inoltre, registriamo un aumento della frequenza cardiaca che può raggiungere anche le 15 pulsazioni al minuto. La presenza di malesseri nella donna può essere causata proprio da questo stato di superlavoro per l'apparato cardiocircolatorio. Generalmente, adattamenti funzionali rendono comunque sopportabili queste modificazioni: quindi, la caduta della viscosità sanguigna si traduce in un minore attrito tra sangue e pareti dei vasi, e il dilatarsi dei vasi scioglie ogni resistenza data dai vasi periferici, che in questo periodo si allargano.