Teatro, Maschere e bambini
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07 Febbraio 2010 Emanuela Perri

Teatro, Maschere e bambini

perché per un bambino è così importante mascherarsi? Perché a volte si accanisce sulla scelta di uno o un’altro personaggio?

Nel periodo del Carnevale vogliamo stimolare una riflessione sul senso del mascherarsi, per i bambini, che va al di là del divertimento, del festeggiamento, del partecipare ad una festa e farsi vedere conciato nelle vesti di quello o quell’altro personaggio, che va oltre il tirare coriandoli; oltre, cioè, l’aspetto visibile e commerciale del Carnevale stesso.
Vogliamo scendere più in profondità e chiederci: perché per un bambino (spesso anche per un giovane o un adulto) è così importante mascherarsi? Perché a volte si accanisce sulla scelta di uno o un’altro personaggio? Perché desidera mostrarsi in tali vesti? Oppure: perché alcuni bambini si spaventano di fronte ad altri mascherati? Perché non desiderano mascherarsi o si vergognano di mostrarsi in tal modo?
La risposta la possiamo trovare scendendo nella mente e nelle emozioni di ciascuno di noi.
La nostra personalità è un insieme di personaggi interiori, ovvero aspetti di sé vari.
Forse non ce ne accorgiamo, ma ogni giorno ci “ mascheriamo” nei vari ruoli: nei contesti professionali ci comportiamo diversamente rispetto ai contesti familiari od amicali, ed a volte la “maschera” che indossiamo in un luogo è molto diversa da quella che indossiamo in un altro.
E’ insito, quindi nell’essere umano, un aspetto di teatralità, più o meno consapevole, che ci accompagna nelle nostre azioni.
Da piccoli, quindi, la nostra persona (significato originale del termine: maschera) si forma sui personaggi che la vita, a partire da genitori e famiglia, ci propongono.
Per il bambino, quindi, in una fase fragile e delicata, di costruzione di personalità, la possibilità di essere, per un giorno o un periodo dell’anno, qualcun altro, apparentemente diverso dal sé, è l’occasione di poter esprimere e sperimentare quell’aspetto, che forse non gli è concesso esprimere solitamente, oppure quell’aspetto che esprime più spesso.
Il processo mentale sottostante, quindi è quello dell’identificazione: la possibilità di riconoscermi pienamente in quella parte di me che il personaggio rappresenta.
La scelta della maschera, da parte del bambino, è, un importante spunto di riflessione, da cosa si vuole mascherare nostro figlio o figlia: da principessa, da fata, da eroe, da guerriero, da animale?
Con Questa scelta ci sta dicendo cosa di sé vuole esprimere.
Il genitore può osservare se la maschera corrisponde ad un aspetto solitamente inibito dal bambino o il contrario.
(Ad esempio se un bambino solitamente timido si maschera da Superman)
E’ consigliabile lasciare libero il bambino di scegliere il suo personaggio, e porci come osservatori.
E’ utile cercare di capire i motivi della scelta e di osservare cosa esprime di sé il bambino.
Con i bambini più grandi, dai 5 anni in su, è possibile e consigliabile anche creare un dialogo con semplici domande: cosa ti piace di questa maschera?
Perché hai scelto questa? Cosa fa questo personaggio?
Dalle risposte possiamo ottenere delle informazioni importanti sul bambino, su come sta sviluppando la sua personalità.
Nello stesso modo, per quei bambini timidi o spaventati si può cercare di capire come mai non abbiano il desiderio di mascherarsi, oppure proporre delle maschere alternative, più semplici, fatte in casa, più rassicuranti; il tutto sempre senza forzare la sua naturale tendenza.
Va considerato che, per i bambino fino ai 3 anni, la maschera può essere fonte di paura, poiché il bambino piccolo non riesce ancora a fare un processo di astrazione, per comprendere il significato del mascherarsi, ma tende ad identificare quella persona, anche familiare: sorelle, fratelli, con la maschera, e a non riconoscere più la vera persona dietro. In questo caso va eliminato, alla sua vista, tale stimolo, perché troppo complesso e possibile fonte di traumi.
Questo atteggiamento, nei confronti del Carnevale, permette, a noi genitori, di essere più maturi e consapevoli, e di poter sostenere crescita armonica dei figli, favorendo la libera espressione, non solo corporea, ma anche emotiva e mentale.
In questo modo, nutrendo l’attenzione che i genitori possono offrire ai figli e curando il rapporto con loro, sarà possibile rendere il Carnevale qualcosa di più di una semplice festa.

 

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