La cultura religiosa del presepe di Natale
L'origine del presepe è da ricercarsi nelle pagine del Vangelo, o meglio nella loro interpretazione. San Luca riferisce, che Maria diede alla luce suo figlio e che, dopo averlo fasciato, lo pose in una mangiatoia.
L'origine del presepe è da ricercarsi nelle pagine del Vangelo, o meglio nella loro interpretazione. San Luca riferisce, che Maria diede alla luce suo figlio e che, dopo averlo fasciato, lo pose in una mangiatoia. Da qui si dedusse che Gesù fosse nato in una "mangiatoia", e poiché in Oriente le grotte naturali servivano da rifugio ai viandanti e da stalla agli animali, si iniziò a formare l'idea che Gesù fosse nato in una grotta. Già dal 300, inoltre, Sant'Ambrogio, riferisce che, nella grotta, un bue ed un asinello avessero riscaldato col proprio alito il corpo del Salvatore. La rappresentazione del presepe, ossia la riproduzione a tre dimensioni della nascita di Cristo, che si fa nella case e nelle chiese tra Natale e l'Epifania, ha invece un'origine più tarda. Il primo presepe sarebbe stato rappresentato da San Francesco, con persone vive, a Greccio, vicino Rieti, nel Natale del 1223. Dopo questo primo evento, i frati francescani e domenicani, promossero la costruzione di presepi, non solo in tutta l'Italia, ma anche nel resto dell'Europa centrale. Questi presepi erano talvolta permanenti, oppure costituiti da figurine mobili, in legno, terracotta o altri materiali.
La prima descrizione, vera e propria, del luogo dove nacque Gesù, la diede comunque san Girolamo, il quale, nel 404, descrisse la grotta del Salvatore con la famosa mangiatoia, scavata nella roccia e supportata da piedi di legno. Nella grotta di Betlemme, che è ancora oggi possibile visitare, la mangiatoia di pietra venne rivestita di lastre di metallo prezioso forate, affinché i fedeli potessero vederla e toccarla, ma non portarla via. Le reliquie, presunte, della mangiatoia sono oggi conservate a Roma, nella basilica di Santa Maria Maggiore.
Il più antico presepe italiano, tutt'oggi conservato, è quello dell'oratorio del Presepio sotto la Cappella Sistina, in Santa Maria Maggiore, a Roma. Risale al 1280, fu scolpito da Arnolfo di Cambio, ed è quasi intatto. A questo, successero molti illustri presepi scolpiti dai più grandi artisti di tutti tempi.
Ma fu soprattutto a Genova ed a Napoli, tra il Seicento ed il Settecento, che il presepe divenne una vera e propria forma d'arte. Ed oltre alle figure della Madonna, di san Giuseppe, di Gesù bambino e del bue e l'asinello, si arricchì di innumerevoli elementi decorativi: angeli, pastori e agnelli, i re Magi a cavallo, e poi anche gente comune, mandriani, botteghe, taverne, mercati, serenate e mille altre statuine, dalle pose ed espressioni più varie.
I presepi viventi esistono ancora, e vengono realizzati in molte località con presonaggi reali in costume. Tra i più famosi, quello di Rivisondoli, in Abruzzo, e quello di Revine, in Veneto.
Ogni anno a Natale, l'Angelicum di Milano tiene un'esposizione dei presepi provenienti da tutto il mondo, ed esistono numerose associazioni di amici del presepio.