La Labanotation
cultura
10 Ottobre 2009 amministratore

La Labanotation

Nella prima metà del XX secolo, in Germania fu Rudolf Von Laban (1897-1958) a sperimentare e proporre un modello teorico completamente nuovo, sviluppando anche un sistema di annotazione dei movimenti (che prese il nome di “Labanotation”)

Nella prima metà del XX secolo, in Germania fu Rudolf Von Laban (1897-1958) a sperimentare e proporre un modello teorico completamente nuovo, sviluppando anche un sistema di annotazione dei movimenti (che prese il nome di “Labanotation”) che si basa sui principi generali della cinetica che regolano il corpo umano, al di là della tecnica utilizzata per danzare. Egli sentì l’esigenza d’indagare le leggi che regolano l’uso del corpo come mezzo d’espressione, e di analizzare il movimento in termini razionali, studiando il movimento nella danza e nel lavoro, come fatto espressivo, artistico, e come fatto “cinesico”. Fra le altre cose, Laban ha elaborato una teoria e un metodo (la “labanotation”) per la notazione della danza, ovvero per scrivere i movimenti di una danza o di una coreografia, in modo che potessero essere perfettamente riproducili da chi li leggesse. La labanotation si basava quindi sull’analisi di direzione, altezza, tempo della parte del corpo in movimento e del genere di movimento; le domande a cui risponde l’osservazione sono: “che cosa (il corpo), “dove” (lo spazio), “quando (il tempo) e “come” (il modo di esecuzione nello spazio). Laban asserisce che “La persona che ha imparato a relazionarsi allo spazio e a sentirlo fisicamente, possiede l’attenzione. La persona che padroneggia la sua relazione con il senso del peso possiede l’intenzione e, quando si accorda al tempo, possiede la decisione. Attenzione, intenzione e decisione sono stadi della preparazione interiore di una azione corporea esteriore. Questa si realizza quando, attraverso il flusso del movimento, questo trova una concreta espressione nel corpo”. Inoltre, “ogni evento motorio si realizza attraverso azioni corporee” che “producono delle modificazioni nella posizione del corpo, o di alcune delle sue parti, nello spazio che lo circonda; tali modificazioni occupano un determinato periodo di tempo e richiedono una certa quantità di energia muscolare”. La sua novità consiste nel rivendicare nella danza una autonomia ed una superiorità totali, che ne rendano la sorgente di tutte le altre: “è il corpo in movimento a generare il suo ritmo, la sua musica, a emetter un suono articolato o disarticolato, a generare, comunicare e comprendere il senso della parola poetica da esso pronunciata.”

 

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