Biografia di Gurdjieff (I parte)
cultura
10 Ottobre 2009 amministratore

Biografia di Gurdjieff (I parte)

Sulla vita di Gurdjieff mancano quasi del tutto notizie certe, la ricostruzione della sua biografia è particolarmente complessa.

Sulla vita di Gurdjieff mancano quasi del tutto notizie certe, la ricostruzione della sua biografia è particolarmente complessa.
Gurdjieff proveniva da una famiglia greca, i cui antenati erano emigrati da Bisanzio in seguito alla conquista di Costantinopoli a opera dei turchi ottomani nel 1453. La sua famiglia si era trasferita, in un primo momento, nell'Anatolia Centrale e, successivamente, in Georgia, nel Caucaso. Ad Alessandropoli, tra l'Armenia e il Caucaso, in una regione allora turca e in seguito russa nacque Gurdjieff nato presumibilmente tra il 1866 e il 1877. Poco tempo dopo questa nascita, suo padre Ivan, che era allora proprietario di mandrie, perse tutto il suo patrimonio per una grave epidemia di peste bovina. Si trasferì quindi, con tutta la famiglia, nella vicina e più importante città di Kars, dove cominciò facendo il falegname e ottenne anche un certo credito come bardo e narratore poetico (ashug), con lo pseudonimo di Adash.
A Kars il giovane Gurdjieff venne ospitato ed educato dal clero della cattedrale russo-ortodossa, oltre che dal padre, e qui quali ricevette le prime ferme basi di un’educazione severa, volta a estirpare nel ragazzo ogni tratto di fragilità e a prepararlo a un'esistenza consapevole.
Proprio papà Ivan e Padre Borsh, il Decano che si occupò di lui, sono i primi due "uomini straordinari" a cui Gurdjieff dedicò il suo famoso libro, in segno di riconoscenza nei confronti di tutti coloro che gli insegnarono i principi che avrebbero guidato la sua "ricerca della verità".
In gioventù Gurdjieff si guadagnò da vivere come manovale tuttofare, oppure facendo dubbi affari a spese dell’ingenuità delle persone che trattavano con lui. Sin da ragazzo, comunque, Gurdjieff dimostrò un precoce interesse per i fenomeni definiti miracoli "soprannaturali" o magici.
In più di un'occasione, fu testimone di "fatti straordinari" che la scienza ufficiale non era in grado di spiegare. Una volta, per esempio, vide un paralitico visitare il Santuario del Monte Djadjur ed essere immediatamente guarito. In un'altra occasione, al tempo di una tremenda siccità, un archimandrita di Antiochia visitò Kars portando con sé un'icona miracolosa e invocò l'acqua dal cielo. In pochi minuti, una pioggia torrenziale si riversò sulla città e per il nel raggio di alcuni chilometri.
Tuttavia, l'esperienza che probabilmente lo impressionò maggiormente ebbe luogo quando un giorno vide un bambino che non riusciva a uscire dal cerchio tracciato intorno a lui dai suoi compagni di giochi.
Negli anni della sua turbolenta giovinezza, fu per ben tre volte in pericolo di vita, colpito in tre occasioni diverse e apparentemente accidentali da tre pallottole vaganti, che non danneggiarono organi vitali. Verso il 1895, fondò, il gruppo denominato "I Cercatori di Verità".

 

Chiudi

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati, nel corso del loro normale utilizzo, si avvalgono di cookie utili a migliorare l'esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni relative all'utilizzo del sito stesso. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo la pagina, cliccando su qualsiasi elemento o proseguendo la navigazione, acconsenti al loro utilizzo in conformità  alla nostra Cookie Policy.
Informativa Cookie Policy
Accetto i cookies