Martha Graham: la danza come arte evocatrice dell’intima natura dell’uomo
cultura
10 Ottobre 2009 amministratore

Martha Graham: la danza come arte evocatrice dell’intima natura dell’uomo

La sua ideologia del corpo si evolve poi verso la ricerca della possibilità di qualificare quel movimento, che fino ad ora era strettamente individuale, come uno strumento che rendesse visibile ed oggettivo

La sua ideologia del corpo si evolve poi verso la ricerca della possibilità di qualificare quel movimento, che fino ad ora era strettamente individuale, come uno strumento che rendesse visibile ed oggettivo quello che tutti noi sentiamo, come la messa in forma di una voce collettiva: “La cosa più importante, qui come sempre, è l’assoluta unicità dell’individuo; se tale unicità non si realizza, qualcosa va perduto … l’ineluttabile necessità di esprimersi è tutto … E’ a questo punto che il flusso della vita raggiunge l’artista e, mentre l’individuo acquista grandezza, quanto vi è di personale si fa sempre meno personale.” “Il movimento non mente mai. E’ come un barometro capace di rivelare, a chi lo sa leggere, la temperatura dell’anima.” Per la Graham ogni storia individuale reca sempre le tracce della memoria dell’umanità intera: “Per tutti noi, ma in particolare per un danzatore, data l’intensità con cui percepisce la vita e il proprio corpo, vi è una memoria del sangue che ci parla. … In noi scorre un sangue millenario, con i suoi ricordi. Come spiegare altrimenti quei gesti e pensieri istintivi che ci giungono non preparati né attesi? Forse provengono da qualche remoto ricordo di un’epoca in cui regnava il caos, un tempo in cui, come dice la Bibbia, il mondo non era. Poi come se lentamente si fosse aperta una porta, la luce fu. Rivelò cose meravigliose, rivelò cose terrificanti, Ma luce fu.” Per la Graham, la danza, infatti, “viene dalle profondità della natura dell’uomo, dall’inconscio dove abita la memoria … ed è diretta verso l’esperienza dell’uomo, dello spettatore, per risvegliare in lui analogie e ricordi. L’arte è evocazione dell’intima natura dell’uomo. Attraverso l’arte, che trova le sue radice nell’inconscio – nella memoria del nostro genere – è la storia e la psiche del genere umano che viene messa a fuoco.” Dal dopoguerra, il teatro di danza di Martha Graham si volge al mito, alla ricerca di personaggi emblematici di determinate condizioni esistenziali e psicologiche dell’uomo che possano così esprimere le motivazioni profonde dell’agire umano in una sorta di analisi interiore, che avviene attraverso l’identificazione dello spettatore con il danzatore ed il suo vissuto intimo del momento. In questo modo, i movimenti agiscono come visualizzazioni di ferite ed inquietudini dell’uomo che nella confusione generata dalla contemporaneità si trova senza un punto fermo e stabile al quale ancorarsi. Da qui, la funzione catartica del teatro di danza della Graham. Alla Graham viene così riconosciuto di aver offerto la possibilità di creare un punto di riferimento spirituale per l’uomo moderno che nel teatro e nella danza poteva riscoprire e riconoscere la propria tensione verso la conoscenza e la realizzazione di sé.

 

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