Le antiche danzatrici
Il luogo dove veniva svolta la danza indiana era il tempio. La funzione di danzare era ricoperta da una speciale classe sacerdotale: le Devadasi, le ancelle di Dio.
Il luogo dove veniva svolta la danza indiana era il tempio.
La funzione di danzare era ricoperta da una speciale classe sacerdotale: le Devadasi, le ancelle di Dio.
Queste erano delle sacerdotesse-danzatrici che apprendevano l’arte della danza da bambine.
Tali danzatrici dovevano eseguire con precisione i movimenti e conoscere perfettamente il ritmo.
Anticamente erano solo le fanciulle a diventare danzatrici sacre. Gli uomini avevano il ruolo di maestri e di “Nattuvanar”, coloro che accompagnavano il ritmo della danza con l’ausilio dei cembali.
Oggi lo stile di danza più conforme alle origini è “Bharatanatyam”, mentre questo termine non esisteva in tempi antichi.
La danza sacra e le sue interpreti erano tenute in grande considerazione nella società indiana e per questo motivo erano generosamente ricompensate dai sovrani locali.
Le donazioni ai templi e ai custodi erano motivo di prestigio per i raja, i quali presero l’abitudine di accogliere un certo numero di danzatrici anche presso le loro corti.
Nacque così la figura della “Rajanarthaki”, ancelle del re, per il quale si esibivano.
Nelle corti al contenuto puramente religioso della danza i poeti di corte cominciarono a scrivere versi che per lo più avevano lo scopo di lusingare il re, mettendone in risalto le gesta e le sue supposte qualità.
La situazione di queste danzatrici peggiorò nel periodo coloniale inglese perché non potevano essere viste di buon occhio la figura dell’artista libera come la devadasi e la rajanarthaki.
Quindi vennero a mancare il potere dei re indiani e le sovvenzioni e quindi i templi si impoverirono insieme alle danzatrici.