La danza e le funzioni cerebrali (II parte)
cultura
10 Ottobre 2009 amministratore

La danza e le funzioni cerebrali (II parte)

Le ricerche attuali sulle funzioni cerebrali indicano una differenza di attività tra i due emisferi cerebrali che sono collegati tra loro dal corpo calloso.

Le ricerche attuali sulle funzioni cerebrali indicano una differenza di attività tra i due emisferi cerebrali che sono collegati tra loro dal corpo calloso. L’emisfero sinistro è la sede del linguaggio così come pure di tutte le operazioni che richiedono un ordinamento lineare nel tempo; anche il pensiero analitico e le funzioni razionali e cognitive dipendono da questo emisfero, che tende perciò a discriminare più che a percepire le somiglianze. L’emisfero destro è specializzato nei processi e negli ordinamenti che non sono lineari, ma spaziali: per esempio la geometria, la morfologia, le funzioni non verbali, tattili, la coscienza musicale, la percezione artistica, la similitudine, la poetica. L’emisfero destro sarebbe dunque la sede delle funzioni unificanti, integranti, il luogo della dissoluzione delle differenze, della percezione gestaltica. Le attività in cui predomina questo emisfero sono per esempio ascoltare la musica, modellare dei materiali, danzare. In una danza che abbia l’obiettivo di introdurre e sostenere in un percorso di ricerca della propria anima si sviluppa un’attitudine mentale per cui le diverse funzionalità cerebrali possano essere arricchite e integrate, a partire dall’introduzione teorica iniziale, che accompagna ogni esperienza, e che trova nella ricerca dei movimenti armonici, creativi e di gruppo, una prima forma sintetica, orientata dal Ritmo verso la Bellezza. Tutta l’attività creativa è collegata all’emisfero cerebrale destro, che è l’emisfero del linguaggio non verbale, dell’intuizione, dell’immaginazione, delle metafore, della musica, della Danza. Il sistema integratore-adattivo limbico-ipotalamico comprende strutture diencefaliche, subcorticali e corticali, che svolgono funzioni di regolazione dell’ambiente interno attraverso l’integrazione con i sistemi neurovegetativo e neuroendocrino. Nello stesso tempo operano la selezione e il rafforzamento delle risposte appropriate agli stimoli provenienti dall’ambiente esterno in relazione con l’autopreservazione e la preservazione della specie. Il sistema integratore-adattativo limbico-ipotalamico è strettamente legato all’espressione degli istinti, di quell’energia che Rolando Toro “vivencia”, delle emozioni e degli affetti. Esso contribuisce al consolidamento di modelli di comportamento e influisce sulla corteccia cerebrale attraverso le sue connessioni neocorticali. Il lobulo limbico possiede due importanti componenti, che sono l’ippocampo e l’amigdala cerebrale. Esperienze mistiche e stati di estasi si sono verificati grazie alla stimolazione della parte media superiore di questo lobulo. Il sistema limbico-ipotalamico comprende dunque le formazioni neurologiche corrispondenti alla sfera del comportamento adattativi, dell’istintività, dell’affettività. I movimenti danzati compiuti in silenzio, con gli occhi chiusi e tramite movimenti lenti, comportano il rallentamento dell’attività visiva e della motricità volontaria, per consentire una maggiore espressione degli impulsi limbico-ipotalamici.

 

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