Delsarte come motore delle rivoluzioni del XX sec

Delsarte è un sostenitore della visione olistica del corpo: concepisce l’universo come una realtà regolata da un’affinità profonda tra molteplici aspetti, ossia psiche e fisico sono uniti, cosicché il gesto diviene e si rivela nella comunicazione come un’unità, risultato di un’armonia di tutte le parti. Questa idea di unità passa da Delsarte alla danza e diviene cardine e motore delle rivoluzioni del Novecento.
L’estetica applicata di Delsarte raggiunge gli Stati Uniti grazie a Steele McKaye suo allievo che fonda il Delsarte System.
Questo sistema è proposto come una tecnica educativa offerta a tutti e finalizzata al raggiungimento di una scioltezza armonica dei movimenti come riflesso di un raggiunto equilibrio interiore. Allieva di Mc Kaye, Geneviève Stebbins crea il Delsarte System of Expression, un’esperienza di formazione al movimento espressivo che ci proietta nel territorio della danza moderna. Con il suo insistere sulla legge di corrispondenza fra interno ed esterno, la Stebbins pone di nuovo l’attenzione sulle problematiche e sullo statuto del corpo, sottolineando di nuovo la sua dimensione di unità, ed introduce il concetto di “fonte del movimento”, da lei individuato nel diaframma, punto nevralgico dell’emozione in grado di trascinare nella sua energia la ritmica e la dinamica dell’intero corpo. In questo modo pone le basi per tutte le ricerche posteriori: i molti esponenti della danza moderna, infatti, ricercheranno questo punto nevralgico, tentando così di ricostruire, a partire chi dal plesso solare come Isadora Duncan, chi dall’osso pelvico come Martha Graham, chi da altri “fuochi” del corpo, il nucleo unitario dell’essere umano.