La danza creativa
Nell’insieme di correnti che prendono il nome di “danza creativa” (Zocca, Garofalo, Vecchio, 2002) si fa riferimento alla possibilità di coinvolgere simultaneamente lo stato interiore ed il fisico.Nell’insieme di correnti che prendono il nome di “danza creativa” (Zocca, Garofalo, Vecchio, 2002) si fa riferimento alla possibilità di coinvolgere simultaneamente lo stato interiore ed il fisico. L’uomo viene considerato nella sua interezza, ovvero nella componente cosiddetta della sua “mente razionale” e quella della sua “mente emozionale”, l’una che pensa e l’altra che sente. Generalmente queste due menti sono coordinate e la loro integrazione guida nella realtà gli esseri umani. Altre volte sono disarmoniche e lo squilibrio che ne consegue mina il benessere psicologico della persona. Per stabilire un certo equilibrio nel proprio mondo interiore, occorre coltivare e educare le abilità emozionali. La danza creativa, partendo da una visione olistica dell’uomo e prendendo spunto dal modello educativo, si basa fondamentalmente su una “maggiore enfasi sul processo piuttosto che sul prodotto”, sulla stimolazione dello “sviluppo di creatività, immaginazione e individualità”, su “un’enfasi sull’esperienza unica e personale dell’atto creativo” e sull’esperienza della danza come “un insieme di principi o concetti piuttosto che su un gruppo sistematizzato di esercizi”. Migliorare le abilità di movimento “significa migliorare la capacità di comunicare, e nella danza creativa l’atto – lo ‘stato di movimento’ – viene prima della tecnica e dell’abilità: l’individuo è la prima risorsa.