La Biodanza di Rolando Toro (III Parte)

Sono obiettivi della Biodanza:
a) Il processo di integrazione: si attua mediante la stimolazione della funzione primordiale di connessione con la vita, che consente a ciascun individuo di integrarsi a sé, alla specie e all’universo
b) Il rinnovamento organico: avviene come effetto della stimolazione dell’omeostasi, o equilibrio interno, e della riduzione dei fattori di stress. Tale rinnovamento avviene attraverso esercizi che inducono stati di trance e di regressione integranti. In questi stati si riproducono parzialmente le condizioni fisiologiche inerenti alla prima infanzia. Esse hanno una relazione con il metabolismo cellulare del bambino, più accelerato di quello dell’adulto, per cui, riproducendo tali condizioni, viene aumentata l’efficacia dei processi di riparazione organica.
c) La rieducazione affettiva: utilizzando la biodanza fin dai primi anni di vita viene stimolata l’affettività nell’essere umano che spesso è gravemente turbata. Un fenomeno che connota la nostra società ultimamente è la violenza in vari contesti come la scuola, il lavoro, la politica, fra i popoli.
d) Il riapprendimento delle funzioni originarie della vita: consiste nella sensibilizzazione agli istinti di base, inteso come finalità biologica all’adattamento all’ambiente, indispensabile alla sopravvivenza della specie, che è comune a tutti gli esseri viventi. Esiste una tendenza culturale ad associare l’istinto all’irrazionalità, ciò nonostante, la funzione istintiva rivela una sorta di saggezza biologica della specie che possiede la sua propria logica. Gli istinti rappresentano la natura in noi, e sensibilizzarsi a loro significa ristabilire il legame tra natura e cultura. E’ importante ritrovare il significato dell’istinto e ristabilire il suo valore psicoterapeutico, antropologico ed educativo. Lo sviluppo delle potenzialità genetiche umane in un contesto di gruppo affettivamente integrato stimola il coraggio e la gioia di vivere (Biodanza, di Rolando Toro, Red Edizioni,Como 2000).