L'ESSENZA DELLA NATURA UMANA ED IL CAMBIAMENTO SECONDO
benessere
10 Ottobre 2009 amministratore

L'ESSENZA DELLA NATURA UMANA ED IL CAMBIAMENTO SECONDO

L'ESSENZA DELLA NATURA UMANA ED IL CAMBIAMENTO SECONDO CARL ROGERS Di Emanuela Perri "Ogni organismo è animato da una tendenza intrinseca


CARL ROGERS

Di Emanuela Perri

"Ogni organismo è animato da una tendenza intrinseca a sviluppare tutte le sue potenzialità e a svilupparle in modo da favorire la sua conservazione e il suo arricchimento." (Rogers e Kinget, 1965).
Secondo la visione della natura umana di Rogers l'uomo è innanzi tutto un organismo inscindibile di psiche e soma, corpo, emozioni e spirito, ha una natura positiva ed è degno di fiducia. L'essere umano ha in sé una forza, un'energia, diretta allo sviluppo delle capacità utili al suo mantenimento, alla sua autoregolazione e autorealizzazione.
Rogers chiama questa energia interiore: "Tendenza Attualizzante", la quale, oltre ad essere una spinta vitale, innata, in tutti gli organismi viventi, è anche il fondamento della motivazione, la scintilla da cui sboccia l'evoluzione dell'uomo, della specie, della natura.
Rogers fa molti esempi prendendo spunto da fenomeni naturali, di come ciò avvenga.
Racconta dell'alga che riesce a vivere nonostante le continue ondate dell'Oceano si infrangano sullo scoglio nel quale ha le radici.
(Un fenomeno simile è possibile osservarlo anche alle cascate delle Marmore. La forte energia con la quale scorre l'acqua non impedisce alle piante di nutrirsi e crescere robuste). Descrive il processo della pianta di patate che riesce a germogliare quasi al buio e a dirigere i suoi germogli verso la luce, anche se non avrà la possibilità di svilupparsi al meglio.
Gli esseri umani, afferma Rogers, oltre alla potenzialità naturale di sviluppare le proprie capacità, hanno anche la capacità di conoscersi e comprendersi, e sono i migliori esperti di se stessi.
Se è vero che in ogni organismo, esiste, nella sua natura, questa spinta vitale verso il mantenimento, l'arricchimento e la riproduzione, perché è così difficile, spesso, metterla in pratica? Perché ci troviamo di fronte a molti comportamenti autodistruttivi? Perché si creano forme patologiche come la depressione, che vanno nella direzione opposta rispetto alla autorealizzazione? E perché è così difficile seguire la propria Tendenza attualizzante?
Rogers spiega questo fenomeno all'interno della sua Teoria dello sviluppo della personalità, secondo la quale il bambino è munito di un sistema innato di motivazione, la Tendenza Attualizzante, e di un sistema innato di controllo, che è il processo di valutazione "organismico"; questi sistemi comunicano internamente all'individuo mantenendo l'organismo in grado di ascoltare e soddisfare i propri bisogni.
Il fanciullo cioè:
  • percepisce la sua esperienza come se fosse la realtà, quindi la sua esperienza è per lui la sua realtà.
  • Possiede una tendenza ad attualizzare le potenzialità del suo organismo.
  • Dà valore positivo alle esperienze che percepisce come favorevoli al suo mantenimento e accrescimento.
  • Dà valore negativo alle esperienze che vanno nella direzione contraria alla precedente.
  • Cerca le esperienze che percepisce come positive, evita le esperienze che percepisce come negative.
    Nei primi anni di vita il bambino sviluppa il bisogno di considerazione positiva. Il bisogno di considerazione positiva accompagna l'essere umano per tutta la vita, ed è bilaterale: la persona può soddisfarlo per se stesso (considerazione positiva di sé), può soddisfarlo negli altri, può avere bisogno degli altri per soddisfarlo per se stesso. Ed è proprio a questo livello di sviluppo che possono crearsi i primi nodi.
    E' talmente forte e potente l'effetto della soddisfazione del bisogno di considerazione positiva che l'individuo si adopera per raggiungere tale soddisfazione, stimolando con il proprio comportamento la risposta da parte degli altri, che porti soddisfazione al bisogno di considerazione positiva. Ciò può indurre il bambino a dare maggior rilievo ai fattori esterni, piuttosto che a quelli interni.
    L'esempio più comune è il bisogno del bambino piccolo di essere accettato dai genitori. I genitori possono dare al bambino dei segnali affettivi tali da valutare i comportamenti del bambino stesso, cioè possono connotare positivamente alcuni comportamenti, e solo a quelli rispondere con atteggiamento di considerazione positiva, e negativamente altri comportamenti, che non verranno accettati, anche se questi ultimi comportamenti stanno esprimendo comunque un bisogno del bambino. Ne conseguirà che il bambino tenderà a rinforzare e ripetere quei comportamenti accettati positivamente dai genitori e a negare, reprimere, quelli valutati negativamente. Progressivamente anche il bisogno che muove quei comportamenti sarà negato e represso, quindi non riconosciuto e letto dall'Io dell'individuo.
    A questo punto l'organismo, l'individuo, continua a crescere, ma sviluppando, dentro di sé, degli elementi di deviazione: le difese.
    Avviene, cioè, una sorta di adattamento dell'individuo all'ambiente, in modo tale che l'individuo può, sì, sopravvivere, ma non può sperimentare ed esprimere in totale se stesso, per utilizzare una metafora, potremmo dire che se l'essere umano ha alla sua nascita le stesse potenzialità che ha un seme di diventare albero, l'intervento di forze esterne, che bloccano questo processo evolutivo, possono portare l'albero a diventare un bonsai. Un bonsai, infatti, ha la forma, la sembianza di un albero, ma le sue dimensioni sono molto ridotte, ha bisogno di un vaso piccolo, può stare anche in ambienti chiusi, gli vengono tagliate le radici ed i rami, per non farlo crescere e sviluppare come farebbe in natura e gli viene data una forma piacevole e armonica, ma diretta, pensata e voluta da qualcun altro, non dalla pianta stessa.
    Più il processo di negazione dei propri bisogni è marcato, più le influenze esterne tendono a bloccare il naturale sviluppo dell'organismo, più l'organismo stesso tende ad interiorizzare i codici esterni, più ci troviamo di fronte a sistemi patologici, dalla nevrosi, alla psicosi, nelle loro varie forme ed espressioni.
    Come è possibile, quindi, dopo una simile deviazione dello sviluppo, facilitare il naturale percorso evolutivo della persona?
    Rogers ci offre delle risposte nella sua Teoria della terapia. L'obiettivo della terapia, e di tutte le relazioni umane, è quella di far sì che l'individuo sia in grado di funzionare in maniera ottimale. Un individuo funziona pienamente quando:
  • Prova considerazione positiva incondizionata da parte delle sue figure di riferimento significative (genitori).
  • Sviluppa una considerazione positiva di se stesso.
  • E' aperto alla sua esperienza, non manifesta comportamenti difensivi, le sue esperienze, quindi sono accessibili alla sua coscienza.
  • La persona si percepisce come il centro della valutazione della sua esperienza.
  • Il processo di valutazione è continuo e non subordinato a condizioni esterne.
  • Si fida della sua esperienza e i dati della sua esperienza sono accessibili alla sua coscienza.
    "La persona che funziona pienamente è una personalità in continuo stato fluido, una personalità costantemente mutevole i cui comportamenti specifici non si prestano a previsione. La sola previsione che potrebbe essere emessa circa il suo comportamento, è che manifesterà in ogni occasione un grado di adattamento creativo perfetto e che questo individuo si impegnerà in un continuo processo di attualizzazione."
    E come è possibile raggiungere questa condizione "ideale"?
    Utilizzando quelli che sono gli strumenti per facilitare un processo di cambiamento, le tre condizioni necessarie e sufficienti: l'accettazione positiva incondizionata, l'empatia e la congruenza.
    Nei rapporti tra terapeuta e cliente, tra genitore e figlio, tra leader e gruppo, tra insegnante e studenti, tra dirigente e personale e, difatto, in ogni situazione che abbia come fine lo sviluppo della persona, ci sono tre condizioni che creano il clima psicologico favorevole alla crescita.
    La prima condizione è la congruenza, che ha a che fare con l'autenticità e la realtà, cioè con la capacità di esprimere se stessi, nelle varie occasioni, senza mancare di rispetto all'altro. Il secondo atteggiamento importante per creare un clima adatto al cambiamento è l'accettazione o considerazione positiva, cioè una stima o accettazione incondizionata. Il terzo aspetto è la comprensione empatica, che si riferisce alla capacità di percepire con precisione i sentimenti e i significati personali sperimentati dall'altro e alla possibilità di comunicare questa comprensione.
    Quando si parla delle tre condizioni facilitanti il cambiamento, esse si intendono applicate ed applicabili ai sentimenti della persona e alla persona in quanto tale, ma non a tutti i suoi comportamenti.
    Per tornare all'esempio del bambino che viene influenzato dalle risposte che arrivano dai genitori, tali risposte non sono funzionali alla crescita quando inibiscono un comportamento naturale del bambino, come ad esempio fantasie o impulsi sessuali, non nocivi per se o per gli altri, ma vanno posti dei limiti a comportamenti, eventualmente violenti, che il bambino può attuare, nel seguire questi impulsi.
    Il blocco evolutivo, infatti, avviene quando viene imposto al bambino uno stile di pensiero, una modalità di essere rigida, che non appartiene al bambino; non avviene quando viene data a lui una corretta educazione, con relativa motivazione, ed ascolto dei suoi sentimenti.
    Tuttavia il processo di cambiamento non è sempre semplice e lineare, ma è un percorso fatto di numerose curve e spigoli, scogli e scalini, alternando momenti fluidi e leggeri a momenti più difficili. "Forse l'analogia che indica meglio il continuo cambiamento in atto è quella che rappresenta il funzionamento dell'individuo come una grande fontana piramidale. La cima della fontana è illuminata a tratti dalla luce tremolante della coscienza, ma il flusso costante della vita procede anche al buio, in modi sia coscienti che non coscienti."
    Ed è proprio in questo continuo fluire tra buio e luce, tra la tendenza attualizzante e le resistenze, che la persona va accompagnata nella sua battaglia quotidiana verso il cambiamento.

    BIBLIOGRAFIA

    Carl Rogers "Psychotérapie et relazioni humanies. Thèorie et pratique de la thèrapie non directive" Ed. Nauwelaerts, Louvain 1965-66

    Carl Rogers "On Personal Power" Ed. Delacorte Press, New York 1977

     
  • Chiudi

    Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati, nel corso del loro normale utilizzo, si avvalgono di cookie utili a migliorare l'esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni relative all'utilizzo del sito stesso. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo la pagina, cliccando su qualsiasi elemento o proseguendo la navigazione, acconsenti al loro utilizzo in conformità  alla nostra Cookie Policy.
    Informativa Cookie Policy
    Accetto i cookies