Il significato esoterico dello Yoga (Parte I)

Il termine Yoga proviene dal sanscrito e significa giogo, nel senso di unire il duale in globale, rappresenta dunque uno strumento attraverso il quale l'Anima ricerca il proprio potere, fondendo ogni dimensione separata e scissa, in una completa e globale.
Come è già noto al lettore, la pratica dello Yoga nasce nell'ambito delle discipline orientali, in un contesto sociale dove la competizione, tipica del mondo occidentale e della visione duale della vita, non ha terreno per venire coltivata e nutrita, in quanto ogni essere persegue il proprio obiettivo di crescita e conoscenza ponendo lo sguardo prima di tutto sulla propria strada e i propri passi, piuttosto che su quella di chiunque altro.
Il termine Dhyana significa Meditazione, intesa come il 7° passo dello Yoga di Patanjali, nel quale la concentrazione (Dharana) ancora discontinua e superficiale, il 6° passo, cede il posto al flusso continuo di consapevolezza verso l’oggetto di meditazione. Dhyana prepara il Samadhi (Contemplazione), che è l’8° passo, nel quale vi è completa fusione con l’oggetto. Da ciò è chiaro come anche il termine Dhyana significhi utilizzare la mente globale, attraverso la pratica corporea, affinché, attraverso il corpo fisico, tutti gli altri corpi dell'uomo possano allinearsi, fondersi ed evolvere in una dimensione verticale. (Si potrebbe inserire una piramide disegnata che rappresenti i 5 corpi).
Considerando dunque che secondo le Leggi Spirituali, ogni essere è composto da 5 corpi, che vanno da quello fisico a quello spirituale, la tecnica del Dhyana Yoga lavora sul piano fisico per rendere il corpo solido, robusto, armonico, purificato, in ogni organo e per ogni funzione. Rispetto al corpo eterico, il Dhyana Yoga rappresenta lo strumento quotidiano, attraverso il quale riarmonizzare l'energia che scorre e permea per tutti i chakra, a partire da quelli inferiori, affinché possa essere ripulita e canalizzata verso il cuore e i chakra superiori, proprio al fine di realizzare l’unione creativa che nutre l’Anima, che supera la dualità e la scissione per operare la fusione e l'armonia.
Per quanto riguarda il corpo emotivo, il Dhyana Yoga può essere utilizzato prima di tutto per compiere una diagnosi dei blocchi emotivi, per poi divenire un catalizzatore, grazie al quale ogni emozione può fluire più liberamente, e lo studente può riconoscerla, accettarla e trasformarla, sviluppando la capacità di autocontenimento e riconoscimento della complessità della propria dimensione interna.
Sul piano mentale il Dhyana Yoga si pone l'obiettivo di riarmonizzare la funzione e le caratteristiche della mente duale con la mente globale, in modo che i pensieri che lo studente produce, diano luogo a sintesi e pensieri non scissi, ma per l'appunto globali, cioè comprendenti il tutto, ogni spiegazione ed interpretazione possibile, senza dare maggiore spazio all'una o all'altra, muovendosi al di là del giudizio, della categorizzazione e della divisione Infine, per quanto concerne il corpo spirituale, la pratica quotidiana di tale tecnica conduce alla fusione, nell'esperienza della meditazione, attraverso la quale l’Anima può ricordare e riappropriarsi delle esperienze particolarmente intense che ha già vissuto, per poi accompagnarsi alla fusione con altre Anime, con le quali, in questo momento, ha scelto di condividere l'esperienza di questa vita.

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