10 Ottobre 2009
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Sacralità del rito
Sacralità del rito Il rito serve a collegare il mondo della forma con quello della Realtà spirituale.
Il rito serve a collegare il mondo della forma con quello della Realtà spirituale.
Le sette energie di raggio creano la Luce suprema sui livelli più elevati di espressione divina, ma questa luce rivelatrice trova particolare ubicazione quando il settimo raggio dell'Ordine Cerimoniale è attivo e in fase di manifestazione nei tre mondi e quindi necessariamente sul settimo piano, quello fisico.
Il rito fisico per essere efficace e potente, non deve essere un atto consueto e superficiale, ma necessita che si conosca il preciso significato dei passi svolti. Attualmente il settimo raggio è attivo in concomitanza col sole che si trova in acquario; l'obiettivo di questa combinazione è quello di portare illuminazione e stabilire ordine sulla terra, mediante l'unione nella cooperazione.
Portare avanti una attività di settimo raggio significa lavorare sul piano fisico, conciliando spirito e materia, perché questo raggio collega la nuova energia spirituale in arrivo con la sostanza o aspetto materia che risponderà al suo impatto, la utilizzerà ed infine le darà la debita forma.
Al giorno d'oggi l'esigenza gerarchica è di formare ovunque dei gruppi e di porre in rapporto gruppo con gruppo sotto l'influenza della gerarchia mediante la buona volontà. Però ricordiamoci che ciascun gruppo deve necessariamente essere lasciato libero di procedere secondo il proprio destino ed il proprio metodo di lavoro.
Il settimo raggio è il raggio dell'intervallo - un intervallo è un raggio che diviene attivo quando il lavoro di attrazione magnetica dei raggi costruttori sono pronti per precipitare nel mondo fenomenico e produrre, sotto la Legge del Rituale e Cerimoniale divino, nuove fasi di lavoro.
Quando l'anima e la forma sono in relazione è possibile un lavoro esterno efficace sul piano fisico - esotericamente la natura della forma è il corpo eterico vitale - che automaticamente e facilmente condiziona il veicolo fisico organizzato.
Il Rito è una forma simbolica che ha valore soltanto se si esce dal mondo delle forme e si entra nel mondo del significato o animico. È il penetrare oltre il mondo degli effetti, nel mondo delle cause appunto, rendendosi conto che una unica causa e un solo movimento diretto di energia può mettere in moto una miriade di effetti.
Il Rito, visto dal punto di vista del discepolo, è interpretato come ritmo di contatto con i centri spirituali del pianeta (Shamballa, Gerarchia e umanità). Quando il contatto è preso e utilizzato ne consegue un libero corso di energia in linea diretta fra la Triade Spirituale e la triplice personalità, vale a dire fra la Monade e il suo "ancoraggio terreno".
Il tipo principale di energia con cui l'iniziato opera sul piano fisico è il settimo. Egli, sotto ispirazione gerarchica cambia le forme attuali in quelle più adeguate richieste dalla Vita che discende e dalla sua attività dinamica. Questo è il vero significato dell'ordine cerimoniale o magia.
Questo raggio ha una parte molto potente e misteriosa durante il processo sul sentiero dell'iniziazione. Fu il secondo in ordine di tempo ad essere fondato, (dopo il secondo) perché è il fattore che collega la Vita (primo Aspetto divino) e la materia dal punto di vista della forma.
Quando si traspone l'ideale del rituale, del ritmo e della distribuzione di energia, evocando un modello sintetico, è necessaria una procedura unificata e una armonica esecuzione. Tutte le fasi devono formare un grande unità di luce ed amore (non emotivo) che si estrinseca mediante la volontà - di - bene.
Il rituale ha bisogno dei seguenti elementi:
- Allineamento di tutte le forze della personalità con la sua energia focalizzata nella mente; con la tensione rivolta all'intelletto;
- Allineamento anima-cervello con un atto di volontà;
- Costruzione della forma pensiero, visualizzando e costruendo il quadro stadio per stadio;
- Ricordiamoci che non lavoriamo da soli.
Un discepolo è colui che si impone un ritmo nuovo, che tenta un nuovo campo di esperienza, che vuole seguire le orme di quegli uomini migliori che l'hanno preceduto sul sentiero che conduce alla Luce o Realtà. Egli sa che anche la meditazione dell'anima è ritmica e ciclica come ogni altra cosa nel Cosmo.
La magia (o cerimonia) opera dall'alto in basso ed è effetto di vibrazione animica, buddhica o spirituale e non energia della personalità; è determinata dal raccoglimento e dalle forze ritratte all'interno, prima di essere concentrate sulla forma. L'opera magica (o il rito) non si interessa della forma, ma favorisce e nutre l'aprirsi del fiore (il loto) dell'anima, ne consegue che la forma dimostra la gloria radiosa, la forza magnetica e l'energia spirituale.
Il mago bianco deve, per quanto gli è possibile, dissociarsi da ciò che ha creato o vuole creare mediante "l'atteggiamento dell'osservatore silente". Egli serve l'evoluzione come appartenente a quel gruppo di discepoli consacrati come canali di distribuzione dell'energia gerarchica.
L'opera magica dell'anima si svolge con le seguenti fasi:
1. "L'anima intraprende l'iniziazione della personalità.
2. Ritrae le forze dal reame delle sue attività spirituali e si concentra sull'opera da compiere.
3. Entra in meditazione profonda.
4. Stabilisce un rapporto magnetico con il suo strumento (la personalità) nei tre mondi.
5. Quest'ultimo cioè l'uomo risponde e inizia anch'esso la propria meditazione.
6. L'opera procede per fasi ordinate e con attività ciclica.
7. La luce dell'anima si proietta in basso.
8. Le luci del corpo vitale o eterico e della forma fisica si sincronizzano con quella della testa.
9. I centri entrano in azione.
10. La luce dell'anima e le altre due sono così intense che rischiarano ogni vita nei tre mondi.
11. L'allineamento è cosa fatta e l'opera procede secondo la Legge dell'Essere". (A. A. Bailey)
Quando il Centro direttivo sta sotto il diaframma, l'opera magica (magia bianca) è impossibile: "quando la vita della personalità è elevata al cielo, quella dell'anima scende in terra, così nel luogo di incontro è possibile la magia trascendentale" (Trattato di Magia Bianca, pag. 250). Ricordiamoci che il rituale magico è basato sull'amore animato dalla saggezza e applicato con intelligenza alle forme.
È nostra opinione che le parole di Krishnamurti, nel libretto "Ai piedi del Maestro", facciano al caso nostro: "Impara che nessuna cerimonia è necessaria, altrimenti ti crederai in qualche modo di più di quelli che non la compiono. Tuttavia non biasimare coloro che ancora si aggrappano alle cerimonie. Lascia che essi facciano come vogliono; soltanto non devono ostacolare te che conosci la verità - non devono cercare di importi quanto col crescere hai oltrepassato. Fa però concessioni per ogni cosa e sii amorevole verso ogni cosa. Ora che i tuoi occhi sono aperti alcune delle tue vecchie credenze, delle antiche cerimonie possono sembrarti assurde e forse lo sono realmente. Tuttavia, benché tu non possa più parteciparvi porta loro rispetto per amore di quelle anime buone per le quali sono ancora importanti. Esse hanno il loro posto, hanno la loro utilità; sono come le doppie righe che da fanciullo ti guidarono a formare lo scritto dritto e uniforme fino a che la tua mano non ebbe imparato a fare meglio e più liberamente senza di esse. Un tempo ne avevi bisogno ma ora quel tempo è passato. Un grande istruttore scrisse: "Quando io ero fanciullo, io parlavo come un fanciullo; io ragionavo come un fanciullo; ma quando sono diventato uomo, io ho dimesse le cose da fanciullo come non essendo più da alcun uso". Tuttavia colui che ha dimenticato la sua fanciullezza e non è più in simpatia con i fanciulli non è uomo atto ad insegnar loro ed a aiutarli. Perciò considera tutti con amorevolezza, dolcezza e tolleranza, ma tutti ugualmente."
L'esperienza di gruppo deve poter contare sui rapporti mentali e sul contatto con l'anima, le reazioni astrali fisiche del cervello devono essere considerate come inesistenti ed illusorie e da lasciar cadere sotto la soglia della coscienza di gruppo e così morirvi per mancanza di attenzione.
Il compito che il discepolo è impegnato a svolgere è un giusto e armonico rapporto fra la personalità e l'anima e lavorare secondo il Piano gerarchico come un "rappresentante magico" del divino lavoro di costruzione sul piano fisico. Egli crea delle forme che divengono espressione della Realtà, questa è vera opera magica.
Non dimentichiamo che il settimo raggio produce la diminuzione del potere del sesto raggio dell'idealismo (spesso fanatico) dedito ai rituali sterili e superficiali e alle grandi ideologie mondiali ora in disuso (come per esempio fascismo, comunismo, ecc.). Nei riguardi dell'umanità, questo raggio produce l'effetto di rendere possibile la prima iniziazione (della nascita dell'amore nel cuore) a migliaia di aspiranti e di candidati, permettendo così, per la prima volta, una iniziazione di massa. Anche per il singolo discepolo questo raggio fa registrare un nuovo orientamento verso la vita e un nuovo mondo di pensiero. Questa è la vera magia data dal processo o cerimoniale iniziatico.
Oggi il settimo raggio è una delle forze più agevoli da maneggiare, con ciò è possibile erigere una nuova struttura di civiltà e un nuovo tempio, senza scimmiottare i vecchi metodi carichi di orpelli; inoltre faciliterà l'opera di molti maghi inconsapevoli.
Fonte: Associazione Pax Cultura
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