Quale norma vieta il tombale in presenza di procedimento penale. II parte
economia
10 Ottobre 2009 amministratore

Quale norma vieta il tombale in presenza di procedimento penale. II parte

n. 104 - 06/04/2004 Quesito Nel ringraziarLa per la tempestività e la chiarezza della Sua risposta (parere: Quale norma vieta il tombale in presenza di procedimento penale. I parte), ritorno sul caso per sopraggiunte novità: 1) non si tratta di contestazione di reato ma di rinvio a giudizio

n. 104 - 06/04/2004


Quesito
Nel ringraziarLa per la tempestività e la chiarezza della Sua risposta (parere: Quale norma vieta il tombale in presenza di procedimento penale. I parte), ritorno sul caso per sopraggiunte novità:
1) non si tratta di contestazione di reato ma di rinvio a giudizio del Presidente del C.d. A. di una cooperativa a r. l. imputato del delitto di cui all'art. 8 D.lgs. 74/2000 nella sua qualità;
2) l'atto (recante avviso alla persona sottoposta alle indagini di chiusura delle indagini preliminari art. 415 bis. c.p.p. ed informazione di garanzia e sul diritto di difesa art. 369 bis c.p.p.) è stato notificato il 22/05/2003 dalla Procura della Repubblica.
Le chiedo, dopo le ulteriori informazioni, se quanto relazionato nella precedente risposta risulta ancora valido.
Infine, questa cooperativa operava sin dalla costituzione (1997) con un codice attività diverso da quello imputabile all'attività reale.
Le chiedo se posso - prima della stesura condono tombale, ove ancora possibile - modificare il codice attività e rifare i parametri (attività non altrove classificate) ai fini della congruità.

Parere In merito ai chiarimenti che mi ha chiesto, Le preciso che non cambia nulla rispetto a quanto Le ho scritto in precedenza.
Infatti, la presentazione della domanda di condono in forma automatica non esclude la punibilità del delitto di cui all'art. 8 D.Lgs. n. 74/2000, anchese notificato al Presidente della cooperativa.
Infine, per quanto riguarda l'altro chiarimento, Le preciso che, ai sensi e per gli effetti dell'art. 9, comma 15, secondo periodo, della legge n. 289 del 27/12/2002, la definizione automatica non si perfeziona se essa si fonda su dati non corrispondenti a quelli contenuti nella dichiarazione originariamente presentata.
Infatti, la circolare ministeriale n. 12/E del 21/02/2003 dell'Agenzia delle Entrate, al paragrafo 3.6.8, ha chiarito che in sede di definizione non potranno essere modificate le indicazioni per effetto delle quali in dichiarazione il contribuente si è ritenuto assoggettabile ad uno studio di settore o a parametri previsti per un codice di attività erroneamente indicato; in questo caso, si fa riferimento sempre allo studio di settore o al parametro originariamente applicato, anche se il codice di attività è errato.

 

Chiudi

Questo sito o gli strumenti terzi da questo utilizzati, nel corso del loro normale utilizzo, si avvalgono di cookie utili a migliorare l'esperienza di navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni relative all'utilizzo del sito stesso. Se vuoi saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie, consulta la cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo la pagina, cliccando su qualsiasi elemento o proseguendo la navigazione, acconsenti al loro utilizzo in conformità  alla nostra Cookie Policy.
Informativa Cookie Policy
Accetto i cookies