La vita quotidiana nell'Ottocento (XIX sec.)
cultura
10 Ottobre 2009 amministratore

La vita quotidiana nell'Ottocento (XIX sec.)

I soprabiti Prima che la tunica divenisse un vero e proprio soprabito, più pesante e un po' più lungo, le dame per ripararsi dal freddo, potevano (o volevano)

I soprabiti

Prima che la tunica divenisse un vero e proprio soprabito, più pesante e un po' più lungo, le dame per ripararsi dal freddo, potevano (o volevano) usare solo degli scialle. Nel 1815, però, comparve una giacca corta, che non oltrepassava la vita, detta spencer. Questo giacchetto, a maniche lunghe, poteva essere di velluto, d'inverno, e di stoffe leggere, d'estate. Divenuto sempre più ricco di abbellimenti, venne decorato anche con fogge militari, prendendo il nome di spencer all'ussara o all'ungherese.

Ma la minaccia di epidemie di influenza aveva portato le dame a coprirsi anche con le cosiddette dogliette, soprabiti imbottiti, che venivano chiusi davanti, con un incrocio. Nel 1815, comparve anche la witzchoura, una specie di cappuccio foderato di pelliccia.

Dopo il Congresso di Vienna (1814-15), l'Europa fu scossa da un nuovo impeto culturale, ed il Neoclassicismo fu spazzato via dal Romanticismo. I modelli di riferimento non furono più gli ideali ispirati alle antichità greche e romane, ma tre nuovi grandi temi: Patria, Amore e Morte.

Dama inglese del 1868, in tenuta da equitazionee

La moda risentì fortemente anche di questo fresco moto intellettuale, e voltò le spalle allo stile Impero. L'attenzione delle dame italiane à la page (all'ultima moda) si spostò dalla Francia all'Inghilterra, in special modo ai romanzi inglesi contemporanei. I vestiti dovevano armonizzare con il carattere lugubre dei cimiteri, dei salici piangenti, dei piovosi paesaggi inglesi, andando contro la luminosità e lo splendore dei giardini all'italiana, ricchi di ninfee e statue.


Abito

Il pallore, la figura emaciata (Magra, smunta, macilenta). ed eterea divennero doti fondamentali delle dame eleganti, sempre pronte a versare qualche lacrima in candidi e trasparenti fazzoletti di stoffa delicata.
Tra il 1822 e il 1840, le gonne lunghe e strette vennero dimenticate e risorsero sottane larghe e corte, ampliate da sostegni nascosti. Le maniche si gonfiano a dismisura e le donne misero nuovamente il corsetto.
Vite sottilissime, strette nel busto, contrastavano con l'ampiezza delle scollature da spalla a spalla. Le dame di coprirono con la redingote, cappotto a tre quarti allacciato sul davanti, o con ampi e rotondi mantelli.

Gli spencer, quasi scomparirono e le scollature si arricchirono di fazzoletti posti ai lati del petto. Comparve inoltre la pellegrina, una corta mantella che copriva la dama fino al gomito, lasciando visibile l'esilità (caratterisatica di chi è esile) della vita. Questo capo, in tutte le sue varianti di pelliccia o di raso pregiato, era molto alla moda e distingueva le dame più eleganti. Fu in questo periodo che comparve per la prima volta il boa, una lunga sciarpa tubolare, di pelliccia o di piume di struzzo, d'inverno, o di tulle o di garza, d'estate.

Dal 1830, comparvero anche i manicotti, caldi scalda-mani di pelliccia, e il cachemire, venne fortemente richiesto. I mutandoni, oramai di uso diffuso, non erano più visibili, e la biancheria intima divenne di dominio pubblico. Sottane e busti furono capi importanti, tanto che delle prime, d'inverno, ne venivano portate anche più di una alla volta, per dare volume alle gonne.

Dal 1845 in poi, la moda subì però un altro mutamento. Questo nuovo moto, nato circa nel 1836, cambiò nuovamente la sua fonte di ispirazione. L'attenzione dell'Italia si concentrò sull'Austria, che promosse un modo di vestire che servisse da stimolo alle idee liberali e patriottiche (sentimenti di vivo amore e devozione verso la patria). Il risultato fu lo stile Borghese, a cui, fino la fine del secolo, seguirono lo stile Aulico e lo stile Riforma.
Per la parte riguardante l'evoluzione che gli abiti e le acconciature femminili subirono dalla metà del secolo XIX alla metà del secolo attuale, rimandiamo al percorso storia della fotografia dal 1850 al 1910.

 

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