La vita quotidiana nella Roma Antica
Spesso, le romane dovevano ricorrere al nome o alla garanzia di un parente o di un tutore, per dare garanzia e legalità alle proprie azioni al di fuori del contesto familiare.
Spesso, le romane dovevano ricorrere al nome o alla garanzia di un
parente o di un tutore, per dare garanzia e legalità alle proprie
azioni al di fuori del contesto familiare.
Molte donne romane ricoprirono incarichi rilevanti, presso la Cancelleria
Imperiale.
Le donne romane spesso gestivano delle attività commerciali,
esterne alla famiglia. Molte erano, infatti, albergatrici, proprietarie
di taverne e navi, responsabili di compagnie di navigazione. Vi erano
poi i mestieri tradizionalmente esercitati dalle donne, in tutti i tempi
ed in ogni luogo: nutrici, attrici, danzatrici, tessitrici, lavandaie,
sarte.
Tra le attività commerciali, gestiti dalle donne, non può
non essere menzionata anche la prostituzione. Con un curioso espediente,
le donne romane potevano sottrarsi dall'accusa di adulterio, dimostrando
di essere proprietarie di una casa di piacere.
Epoca tardo repubblicana
Durante questo periodo, la donna romana acquisì un peso più
consistente. Le matrone romane andavano agli spettacoli pubblici e potevano
assistere ai processi, anche non accompagnate.
E' riconosciuto il supporto che la donna romana forniva alla vita pubblica
del marito. Progressivamente, viene ridotta la tutela degli agnati e
dei tutori sulle vedove e sulle nubili.
a donna diventa mulier, nello statuto giuridico romano. L'espansione
coloniale romana aveva reso meno rigidi i costumi tradizionali romani,
e le donne beneficiarono dell'apertura culturale, che ne derivò.
Sempre con riferimento alle classi più agiate, le romane scrivevano,
discutevano di filosofia e politica. Tradivano, senza essere condannate
a morte certa, divorziavano e si risposavano.
L'avvento del cristianesimo diede ancora più dinamismo alla vita
spirituale femminile. Il messaggio di Cristo venne accolto con entusiasmo
dalle aristocratiche romane, e furono proprio loro a diffonderlo per
prime.
La madre di Costantino fu molto attiva nella diffusione del Cristianesimo,
e, soprattutto, nella legalizzazione del culto cristiano, alla cui affermazione
Costantino contribuirà fortemente.
Queste donne si riunivano tra loro per parlare del nuovo credo, fondando
così i primi sodalizi femminili cristiani.