NAPOLEONE IN ITALIA (1796-1815)
NAPOLEONE IN ITALIA (1796-1815) Lo scoppio della Rivoluzione francese aveva trovato in Italia numerosi sostenitori, specialmente
NAPOLEONE IN ITALIA (1796-1815)
Lo scoppio della Rivoluzione francese aveva
trovato in Italia numerosi sostenitori, specialmente tra i ceti
borghesi, che avevano aderito con entusiasmo alle idee rivoluzionarie.
Negli anni successivi, però, la campagna antireligiosa e il Terrore,
avevano provocato un diffuso sentimento antifrancese nel popolo.
E' in questo quadro che si inserisce la discesa di Napoleone
Bonaparte in Italia.
Nel 1796 Napoleone batté i Piemontesi e gli Austriaci e conquistò
la Lombardia in una "guerra-lampo", costituendo prima la Repubblica
Giacobina di Alba, e poi entrando a Milano, a Massa ed a Carrara
e stipulando dei trattati con i duchi di Parma e Modena.
Nel novembre del 1796, Napoleone proclamò la Repubblica Transpadana
(Lombardia), e l'anno successivo anche la Repubblica Cispadana (Bologna,
Ferrara, Modena e Reggio Emilia), e adottò il tricolore come bandiera.
Successivamente, con una serie di campagne vincenti, estese il suo
dominio anche su Mantova e sul territorio di Venezia, che divenne
la Repubblica Veneta e nel 1797, fondò la Repubblica Cisalpina,
che assorbì anche la Repubblica Cispadana.
Nonostante la Pace di Campoformio (13-6-1797) lo avesse costretto
a cedere il Veneto all'Austria, nell'inverno successivo le truppe
napoleoniche riuscirono ad entrare a Roma e, proclamando la Repubblica
Romana, costrinsero il papa a rifugiarsi in Toscana. Infine, nel
gennaio del 1799 le truppe francesi entrarono anche a Napoli e proclamarono
la Repubblica Partenopea.
La controffensiva austriaca si fece sentire prontamente. I Francesi
furono costretti a ritirarsi da alcuni presidi in Lombardia, e Ferdinando
IV di Borbone inviò le sue truppe alla riconquista di Napoli. A
quest'esercito della "Santa Sede" si unirono anche alcuni fuorilegge
(Fra Diavolo) ed i contadini, mentre gli Inglesi appoggiavano la
spedizione con la loro flotta.
La Repubblica Partenopea capitolò a giugno dello stesso anno, e
ad agosto, in seguito alla battaglia di Novi, crollò la dominazione
francese.
Negli anni successivi, però, Napoleone, dopo aver vinto altre battaglie
decisive, si impegnò a dare un nuovo assetto territoriale all'Italia.
Nel mese di giugno del 1800, venne proclamata la seconda Repubblica
Cisalpina, ed in seguito anche la Repubblica di Genova, il Piemonte
e il ducato di Parma passarono alla Francia. Il dicembre del 1801
un'assemblea di notabili deliberò la nascita della Repubblica Italiana,
con capitale Milano e presidente Napoleone.
Ma Napoleone non si fermò, quattro anni dopo assunse il titolo di
re d'Italia ed il 26 maggio del 1805 venne incoronato con la "corona
ferrea".
Il territorio a lui sottomesso continuava ad allargarsi, annettendo
anche il Regno Veneto, la Dalmazia, la Repubblica Ligure ed infine
la Toscana.
Nel 1806 Giuseppe Bonaparte, fratello di Napoleone, fu nominato
re di Napoli, e l'anno successivo vennero conquistate anche le Marche,
il Lazio e l'Umbria. Restano fuori dal dominio solo la Sicilia,
sotto il dominio Borbone, e la Sardegna, territorio dei Savoia.
Il dominio napoleonico non era però destinato a durare a lungo.
Dieci anni dopo, la controffensiva austriaca toglieva Milano ai
Francesi e causava il crollo del Regno (1815).