IL FUDALESIMO
Deterioramento del sistema feudale La regolamentazione di un istituto, come quello feudale, sfuggì in gran parte ai controlli dell'autorità centrale.
Deterioramento del sistema feudale
La regolamentazione di un istituto, come quello
feudale, sfuggì in gran parte ai controlli dell'autorità centrale. Questa
intervenne solo in alcuni casi. Carlo il Calvo, ad esempio, permise
che i feudi maggiori, prima revocabili, divenissero addirittura ereditari,
e la Constitutio de feudis del 1037, di Corrado II il Salico, concesse
a sua volta che nel Regno Italico (Regnum Italiae) anche i feudatari
minori (valvassori) godessero dell'ereditarietà dei loro feudi.
Il processo verso l'ereditarietà dei feudi finì per deformare l'istituto
stesso, da qui derivò il predominio dell'aspetto beneficiario rispetto
a quello vassallatico, favorendo il particolarismo
a scapito dell'autorità imperiale.
Fu appunto per tentare di contenere questa tendenza, che gli Imperatori
della casa sassone, tra la fine del sec: X e l'inizio dell'XI, fecero
ampie concessioni di diritti feudali ai vescovi, i quali, non avendo
una discendenza a cui trasmettere il titolo, non creavano ostacolo all'assegnazione
del feudo e alla disponibilità di esso da parte dell'Impero.
Inoltre, risiedendo il vescovo nella città della quale era pastore,
poteva tenere a freno, nel territorio circostante, il potere del feudatario
laico che comandava, dal suo castello, nella campagna.
Fu da questa contrapposizione (città-campagna) che prese avvio la rinascita
cittadina e la conseguente economia di mercato, contro l'economia chiusa
e autosufficiente del castello o della corte feudale.
Infatti, sulla base dei diritti e dei privilegi feudali, i cittadini,
chiamati ad assistere il vescovo nell'amministrazione pubblica, crearono
pian piano quell'organizzazione cittadina che poi, non senza contrasti,
divenne il libero comune (tra la fine del sec. XI l'inizio del sec.
XII).
Sopraffatto dai comuni nell'Italia centro-settentrionale, il feudalesimo
sopravvisse nel meridione, dove fu contenuto dall'autorità centrale
per la presenza di ampie terre demaniali accanto a quelle infeudate
(caratteristica questa del sistema politico e feudale normanno).