L'EIACULAZIONE PRECOCE
L’obiettivo primario delle mansioni sessuali terapeutiche, impiegate dalla Kaplan, per il trattamento dell’eiaculazione precoce è quello di consentire all’uomo di concentrare la sua attenzione sulle sensazioni
L’obiettivo primario delle mansioni sessuali terapeutiche, impiegate dalla Kaplan, per il trattamento dell’eiaculazione precoce è quello di consentire all’uomo di concentrare la sua attenzione sulle sensazioni dell’orgasmo imminente, mentre fa l’amore con la partner. La buona riuscita di queste attività insieme con il miglioramento della comunicazione tra il paziente e sua moglie sono spesso sufficienti a promuovere la guarigione; in altri casi sorgono resistenze al trattamento che devono diventare oggetto delle sedute terapeutiche (Kaplan, 1976).
Dopo una valutazione iniziale, che di solito ha luogo alla presenza del paziente sintomatico e della moglie, e che consente la ricostruzione e l’analisi del loro funzionamento sessuale e della loro relazione coniugale, il terapeuta definisce un contratto terapeutico, che stabilisce chiaramente la responsabilità di entrambi i coniugi nel trattamento e definisce la durata minima necessaria, (una o due volte alla settimana per un totale di sedute terapeutiche che va da sei a dodici).
Nel corso dell’intervista iniziale, per prevenire resistenze da parte della moglie, si sottolinea che la focalizzazione iniziale del trattamento riguarderà necessariamente il marito e che la moglie ne ricaverà ben poche ricompense immediate: ciò è particolarmente importante quando la moglie non è orgasmica, perché può aspettarsi, una volta che il marito abbia ottenuto il controllo eiaculatorio, di raggiungere lei stessa automaticamente la capacità all’orgasmo.
Le mansioni sessuali impiegate dalla Kaplan prevedono una variazione del metodo “stop-start” di Semans: si istruisce la coppia affinché si impegni in preliminari limitati, allo scopo di portare il marito all’erezione, indicando al marito di sdraiarsi sulla schiena per lasciare che la moglie gli stimoli il pene manualmente o oralmente, focalizzando la sua attenzione esclusivamente sulle sensazioni erotiche che gli provengono dal pene stimolato, piuttosto che sulla moglie: l’ansia e i conflitti che sorgono dalle preoccupazioni nei confronti della partner e le reazioni della donna costituiscono una fonte di distrazione dall’esperienza sessuale. Quando egli prova la sensazione premonitoria dell’orgasmo, deve chiedere alla moglie di smettere la stimolazione, che viene ripresa nuovamente, prima che l’erezione si perda (Kaplan, 1976).
Si istruisce la coppia affinché ripeta questa procedura una seconda e una terza volta, prima che il paziente permetta che la stimolazione sia prolungata fino all’orgasmo; la quarta volta gli è concesso di eiaculare.
Quando il paziente è capace di concentrarsi sulle sue sensazioni e di riconoscere la forte sensazione che si verifica subito prima dell’orgasmo e, può quindi fermare in tempo la moglie, il procedimento viene ripetuto una terza volta con la lubrificazione del pene con la vaselina: la stimolazione manuale, in queste condizioni, è più eccitante di quella sul pene asciutto perché le sensazioni cosi prodotte simulano bene quelle che nascono dal contenimento nella vagina lubrificata.
Dopo queste sessioni esercitative extravaginali, (nelle quali è permesso all’uomo di eiaculare alla quarta erezione), che consentono un certo miglioramento nel suo controllo orgasmico, si suggerisce il rapporto sessuale, in cui i primi tentativi coitali sono solitamente condotti con la donna, in posizione sovrastante, mentre l’uomo resta tranquillamente sdraiato mentre guida e controlla i movimenti pelvici della moglie con le mani. Anche in questo caso, si impiega un procedimento stop-start e di nuovo i movimenti coitali vengono interrotti quando viene raggiunto il livello di sensazione preorgasmica: il pene rimane immobile nella vagina fino alla scomparsa della sensazione, si riprendono i movimenti coitali fino al raggiungimento dell’orgasmo coitale alla quarta sessione.
Se la donna è orgasmica con la stimolazione clitoridea, il marito la porterà all’orgasmo o prima o dopo aver eiaculato, tramite stimolazione manuale, orale o meccanica; se non è orgasmica, l’obiettivo immediato del trattamento è il raggiungimento del controllo eiaculatorio del paziente, spostando, solo in una fase successiva, il trattamento sulla moglie (Kaplan, 1976).
Comunque, l’aspetto più innovativo della Kaplan è legato al fatto che nella sua terapia, l’approccio di focalizzazione sensoriale è strettamente e più profondamente collegato all’aspetto transazionale della sessualità: nell’ambito della diade, rappresentata dalla coppia, vengono analizzate le eventuali resistenze che possono sorgere sia prima che durante il trattamento da parte di ambedue i partner; “tali resistenze diventano oggetto principe delle suddette terapeutiche poiché se la precocità viene eliminata entro uno schema individuale e/o coniugale patologico non risolto, la scomparsa non solo sarà effimera, ma potrà essere sostituita od associata a disfunzioni sessuali relativamente più gravi” (Simonelli, 200).