La danza e il respiro (II parte)
Come viene utilizzato il respiro nella danza? Nella danza classica il respiro è utilizzato soprattutto per ossigenare i muscoli.
Come viene utilizzato il respiro nella danza?
Nella danza classica il respiro è utilizzato soprattutto per ossigenare i muscoli. Questo tipo di danza è altamente “controllato”, se così si può dire, dal momento che l’obiettivo è tenere le posizioni attraverso l’allenamento muscolare, che permette di effettuare coreografie sempre più raffinate. Naturalmente questo è possibile laddove il respiro è fonte di ossigenazione e di tenuta del corpo. Infatti, nell’inspirazione, vi è la contrazione del movimento, mentre nell’espirazione vi è la perdita di forza, il rilasciare la posizione per poterne affrontare un’altra. Nella danza classica non ha altre funzioni ed è sicuramente uno strumento importante per non incorrere in strappi muscolari e rovinose cadute.
Con l’avvento della danza contemporanea, vi è stata una rivoluzione in tutti i livelli. La danza non è più basata sulla struttura del movimento, sulle posizioni rigide e tenute. Viene data importanza al movimento legato all’ascolto, per raggiungere un contatto più “profondo” con se stessi. Il respiro, quindi, viene visto come energia, come via per innalzarsi, per aprirsi all’esterno e raggiungere livelli più elevati. Un primo cambiamento importante si ha con Delsarte, agli inizi del secolo. Vi è uno studio approfondito dell’anatomia e soprattutto una nuova teoria prende forma: la legge del flusso e del riflusso di energia proiettata nel movimento del corpo del danzatore attraverso il battito cardiaco e il respiro. Quest’ultimo è visto come movimento di opposizione, come due fasi che si dirigono in direzioni opposte, ma implicite l’una all’altra: nell’inspirazione l’energia si concentra sotto il diaframma, producendo il movimento opposto della vita all’indietro e del bacino in avanti, per poi distendersi nell’espirazione lungo tutto l’asse del busto con altrettanta potenza. L’espirazione, quindi, non è vista come una perdita di forza, ma come un moto di energia del corpo.