Il modello teorico della Biodanza (I parte)
cultura
10 Ottobre 2009 amministratore

Il modello teorico della Biodanza (I parte)

Nel 1965 Rolando Toro, cominciò le prime esperienze di Biodanza con dei malati mentali presso l’ospedale psichiatrico di Santiago del Cile.

Nel 1965 Rolando Toro, cominciò le prime esperienze di Biodanza con dei malati mentali presso l’ospedale psichiatrico di Santiago del Cile. Dirigendo degli incontri di danza, attraverso alcuni esercizi si sviluppava il senso di identità e la coscienza corporea, mentre altri portavano a una diminuzione della percezione dei limiti corporei e allo stato di trance. Da qui è nata una prima bozza di scala che parla del modello teorico al quale fa riferimento la Biodanza. Con il tempo l’autore è arrivato alla convinzione che gli stati di trance e di identità sono del tutto complementari, e abbracciano la totalità dell’esperienza umana. Il modello teorico della Biodanza ha subito delle modifiche durante 35 anni di confronto con la realtà. Esso è concepito come un sistema di relazioni omeostatiche chiuse, che tuttavia presenta delle sottili aperture a nuove possibilità di equilibrio, rappresentate dal contatto interpersonale. Il modello della Biodanza propone la pulsazione tra una tensione afferente (centripeta) accompagnata da un aumento della “vivencia d’identità”, e un espansione (centrifuga) accompagnata da una “vivencia di dissoluzione nella totalità”. Secondo questo modello, l’insieme delle potenzialità genetiche ereditate da ogni individuo e contenute nei cromosomi umani è detto “potenziale genetico”, dal quale si sviluppano due assi collocati all’interno di una spirale; l’asse verticale è stabile e l’orizzontale è pulsante. Lo sviluppo evolutivo si realizza nella misura in cui i potenziali genetici trovano delle opzioni per esprimersi nell’esistenza. Le potenzialità genetiche vengono raggruppate in cinque grandi insiemi e denominate “linee di vivencia”. Esse si sviluppano in spirale attorno all’asse verticale del modello, e le loro interazioni formano una trama attraverso la quale si esprime il potenziale genetico (Biodanza, di Rolando Toro, Red Edizioni,Como 2000).

 

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